La 34esima edizione di Castellinaria si conclude sabato sera a Bellinzona e gli organizzatori si sono detti soddisfatti dell'affluenza nei sette giorni della rassegna, tornata in presenza, dopo l'esperienza completamente online dell'anno scorso a causa della pandemia.
"La risposta è assolutamente positiva", ha spiegato il direttore artistico Giancarlo Zappoli ai microfoni della RSI. "Abbiamo proiettato come ultimo film in concorso "Europa", una pellicola che per un'ora e un quarto 'sta addosso' a un migrante raccontandone le situazioni quasi senza parole. Silenzio assoluto dall'inizio alla fine, e poi mezz'ora di dibattito".
I premi
Il Castello d'oro lo ha vinto "I don't wanna dance" dell'olandese Flynn Von Kleist, vicenda di un adolescente aspirante ballerino combattuto tra il desiderio di seguire le proprie inclinazioni artistiche e la vita che il contesto famigliare gli offre. Il premio Tre Castelli è invece per il film svizzero "La Mif" di Fred Baillif, storia di 7 ragazze adolescenti che vivono in un istituto con degli educatori. Un lavoro che ha già ottenuto un riconoscimento al Festival di Berlino, e che l'anno prossimo sarà nei cinema.
La missione
"Credo che la missione di un festival come questo sia quella di trasmettere l'amore per il cinema e le sale ai giovani - spiega il regista Baillif - e non è facile: davvero un grandissimo lavoro e ringrazio Castellinaria per questa opportunità per me molto importante".
Anche per chi presiede la manifestazione, impegnarsi è motivante. Come afferma la presidente di Castellinaria, Flavia Marone, "dare l'opportunità a dei ragazzi di potersi confrontare con dei momenti culturali offre loro degli strumenti per poter affrontare la vita. La cultura nutre l'anima, ed è per questo motivo che sono molto legata a questo festival".
Sabato sera alle 20.00 il gran finale: la proiezione di "Ariaferma" con Toni Servillo e Silvio Orlando.