Sono 30'498 (quasi un decimo dei ticinesi) le persone che sono state visitate ai checkpoint negli ultimi 12 mesi (da 127 medici e 38 aiuto-medico) e sono 30'079 i tamponi effettuati. Il 70% di chi si è recato nei centri è poi risultato positivo, mentre la grande maggioranza dei positivi non aveva patologie coesistenti. Nel periodo giugno-settembre 2020, inoltre, circa il 30% delle persone testate è risultato asintomatico. Lo rende noto oggi (giovedì) l'Ordine dei medici del Canton Ticino (OMCT), presentando i risultati dell’analisi di 10'940 schede epidemiologiche a un anno dell'istituzione dei centri di consultazione ambulatoriale, dedicati alla visita e alla presa a carica di pazienti potenzialmente affetti da coronavirus, centri inaugurati il 25 marzo 2020.
"I checkpoint, specie nella prima ondata hanno salvato gli ospedali ticinesi", ha sottolineato il presidente dell'Ordine dei medici, Franco Denti.
I checkpoint, aperti tra l'altro per arginare la pandemia (attraverso l'individuazione tempestiva di persone positive) e per preservare dal rischio di contagio gli studi medici, il loro personale e i pazienti che vi si recano, nelle intenzioni iniziali avrebbero dovuto chiudere a fine aprile 2020, invece, a causa del permanere del virus, sono rimasti aperti e continuano ad essere operativi (7 giorni su 7).
Nel corso della conferenza stampa sono state ricordate anche alcune delle date che hanno segnato lo sviluppo della pandemia: se è del 20 febbraio 2020 il primo caso ufficiale in Lombardia, 5 giorni dopo (il 25 febbraio) viene confermato il primo caso in Ticino. Il primo marzo viene raddoppiata la Guardia medica OMCT e il 25 marzo, appunto, vengono aperti i primi 4 checkpoint OMCT.
Aperti quattro check point
Il Quotidiano 26.03.2020, 20:00
Un anno fa i primi check point
Il Quotidiano 25.03.2021, 20:00