Si profila il processo per il 26enne algerino che il 2 marzo scorso, al Centro federale di Chiasso, accoltellò un altro richiedente l’asilo.
La vittima (un tunisino di 34 anni) lo accusava di avergli rubato il portafogli e alcuni oggetti. Il giovane, ubriaco, con un coltello da tasca lo ferì in più zone del corpo. Anche alla guancia, provocandogli un taglio di sette centimetri. Il 34enne venne ricoverato in ospedale. Per il suo aggressore scattò l’arresto.
Qualche giorno fa il procuratore pubblico Roberto Ruggeri lo ha rinviato a giudizio. Alle Assise Criminali dovrà rispondere di tentato omicidio intenzionale. Gli altri reati ipotizzati vanno dal furto all’appropriazione indebita, dalla violazione di domicilio alla contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti.
L’imputato, difeso da Felicita Soldati, ammette in gran parte gli addebiti. Nega però di avere voluto fare del male al tunisino, rappresentato da Arturo Garzoni. “Ero fuori di me, a causa delle sostanze che avevo assunto” ha dichiarato agli inquirenti.
La Corte sarà composta pure dagli assessori giurati. Per il 26enne, che sta già espiando anticipatamente la pena, Ruggeri intende chiedere infatti più di cinque anni di carcere.
Quotidiano del 21.11.2023