I Comuni polo ticinesi, assai sollecitati dal Cantone in questo periodo finanziariamente difficile, chiedono un maggiore coinvolgimento. È quanto emerso martedì dall’incontro della Commissione della Gestione con i sindaci di Lugano, Locarno, Mendrisio e Bellinzona. “Abbiamo spiegato l’importanza di coinvolgerci tempestivamente quando si pongono delle questioni di fondo che riguardano anche il terzo livello istituzionale”, dichiara alla RSI, in qualità di portavoce per tutti, il sindaco della capitale, Mario Branda. Centrale, prosegue, sapere che tipo di Comuni si vogliono. Quindi i nostri margini di autonomia, alla luce anche delle aggregazioni che comunque nel frattempo ci sono state”.
Dall’altra parte del tavolo i membri della Gestione del Gran Consiglio. “La revisione dei compiti è anche una revisione di come vengono usati i soldi del cittadino”, fa notare il vicepresidente Fiorenzo Dadò. “Il tema dell’efficienza ed efficacia tocca Confederazione, Cantone e Comuni. Tutti devono fare la loro parte ed è evidente che siamo di fronte a un momento difficile, quindi probabilmente bisognerà risparmiare”.
Tra le misure che maggiormente impegnano, in queste settimane, la Commissione della Gestione quelle relative ai premi della cassa malati. Su tutte la proposta di sgravio fiscale della Lega, che potrebbe diventare una notevole fonte di preoccupazione per i Comuni. “Anche questo è un tema che è stato toccato e anche questo è un tema di preoccupazione”, conferma Branda. “Sono iniziative quelle sul tavolo, che sicuramente risultano molto allettanti. Allo stesso tempo, però, avranno delle pesantissime ripercussioni sia sul bilancio cantonale ma sicuramente anche sulle finanze comunali. Abbiamo segnalato che questo potrebbe costituire un problema”.
Con una coperta delle finanze tanto corta, i Comuni vogliono maggior concertazione. Altri incontri come quello odierno. anche con un coinvolgimento più largo, dovrebbero avvenire in futuro con una certa regolarità. “Importante è anche il coinvolgimento degli altri Comuni, magari più piccoli, con esigenze e problemi magari specifici. Non vogliamo assolutamente che questo dialogo tenga fuori qualcuno a vantaggio magari di qualcun altro. La prospettiva di sapere cosa saranno i Comuni nel 2040-50 è un tema che ci deve davvero riguardare tutti”, conclude il sindaco di Bellinzona.
Ma perché non confrontarsi direttamente con l’Associazione dei Comuni ticinesi? “A volte ci si chiede se quest’associazione, che naturalmente fa il suo, rappresenta davvero tutte le realtà del Cantone - osserva Dadò -. C’è da chiedersi se non erano più efficaci le due associazioni del passato, quella dei comuni di montagna e quella dei comuni urbani. Forse si sarebbe potuta fare una sintesi maggiore dei problemi delle varie realtà”.
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Le richieste dei comuni alla gestione
Il Quotidiano 18.02.2025, 19:00