“La cosa che ricordo soprattutto di quell’alloggio erano le scale”. Esordisce così il direttore del Centro di registrazione e di procedura di Chiasso Antonio Simona che era già direttore quel 4 luglio del 1996 quando i primi richiedenti l’asilo presero posto nello stabile che conosciamo oggi, quello incastrato tra la dogana e la stazione ferroviaria.
Antonio Simona, direttore del Centro, l'anno prossimo andrà in pensione
Da allora, dal Centro di Chiasso sono passate oltre 120'000 persone, 80'000 hanno depositato domanda d’asilo. Il futuro di quello stabile non è ancora scritto, certo è che andrà ristrutturato perché ormai vetusto.
Un’altra certezza è che il suo direttore l’anno prossimo andrà in pensione, e bisognerà trovare un suo sostituto. “Io tanti programmi per il futuro non ne faccio”, ci dice Antonio Simona (ascolta l'audio), “anche perché sono ancora confrontato con un’agenda piuttosto densa, quello che vorrei fare in avvenire sarebbe occuparmi di due cose: la tutela della natura e anche degli animali abbandonati”.
L'intervista integrale a Antoinio Simona, direttore del CRP di Chiasso — di Francesca Calcagno
RSI Info 04.07.2016, 19:12
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Chi è Antonio Simona
Antonio Simona, classe 1952, si è laureato in lettere a Zurigo. Nel 1983 ha cominciato a lavorare a Berna presso l’allora sezione dei rifugiati, che faceva parte dell’Ufficio federale di Polizia. Per quattro anni si è occupato di condurre le audizioni dei richiedenti l’asilo. Il 1. gennaio del 1988 è diventato il direttore del Centro di registrazione e di procedura di Chiasso, appena inaugurato. È un appassionato videogiocatore, ama i film western, in particolare quelli di Sergio Leone, fuma due pacchetti di Winston al giorno e l’anno prossimo andrà in pensione anticipata, con un anticipo di quattro mesi. Ai richiedenti l’asilo ha dedicato 30 anni della sua vita.
Il Centro di registrazione e di procedura di Chiasso in cifre
Francesca Calcagno/px
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