Il procuratore capo Nicola Respini ha chiuso l’ inchiesta - e martedì lo ha notificato alle parti – sul tentato assalto ad un furgone portavalori a Castelrotto, avvenuto ad ottobre dello scorso anno, che aveva visto finire in manette dapprima sei malviventi cittadini italiani d’età compresa tra i 25 ed i 50 anni, e successivamente un settimo complice che si era fatto pagare per portare uno dei pregiudicati sulla sua auto dal Varesotto al Ticino.
Tutti e sette verranno processati alle Assise Criminali. Con ogni probabilità le richieste di pena non supereranno comunque i cinque anni di carcere. Per sei di loro le accuse sono di tentata rapina aggravata, atti preparatori punibili alla rapina, infrazione alla legge federale sulle armi e le munizioni e furto d’ uso.
Le accuse nei confronti del settimo uomo sono di complicità in tentata rapina aggravata e in atti preparatori punibili alla rapina. È stato accertato che il portavalori trasportava circa due milioni di franchi, ma l’inchiesta non è riuscita a stabilire quale cifra fosse destinata alla COOP di Caslano, l’ obiettivo dei malviventi.
Quot/Red.MM
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