"Ci si può proteggere"

L'attacco informatico che venerdì ha colpito, si stima, 75'000 computer in un centinaio di paesi del mondo, non è una sorpresa per l'imprenditore informatico Davide Gai intervistato dal Radiogiornale: "Spero che serva da insegnamento per un vasto strato della popolazione, perché quanto è accaduto sarebbe stato evitabile con accorgimenti piuttosto semplici". La motivazione degli hacker "è difficile da decifrare", ma in casi come questo "la componente economica è importante". La perdita dei dati salvati sul PC "è un danno molto grave e il costo di ripristino era contenuto. Con istruzioni molto chiare, la tentazione di pagare era molto forte".

Che la Svizzera non risulti toccata conferma la "buona tradizione nell'investire nelle sicurezza informatica". La prevenzione di inconvenienti simili, ricorda Gai, è piuttosto semplice: "Basta seguire accorgimenti come tenere aggiornati il sistema operativo e i programmi, cambiare spesso le password dei siti che si visitano e della posta elettronica e introdurre l'identificazione forte, con un codice via sms oltre a login e password se si usano sistemi come dropbox". Per non rischiare perdite di dati, inoltre, è fondamentale realizzare regolarmente un backup su un supporto che viene poi conservato staccato dal computer perché non possa essere infettato.

RG/pon