Per il secondo anno consecutivo il preventivo del canton Ticino presenta un risultato d’esercizio positivo. Si stima infatti una maggiore entrata di 14,7 milioni, precisa il messaggio del Consiglio di Stato presentato mercoledì. A questi vanno aggiunti 750mila franchi di minor spesa derivanti dal no popolare alla sperimentazione di “La scuola che verrà”. Il grado di autofinanziamento è dell’86,9% ed è leggermente inferiore a quello del 2018 pari al 90,9%.
Per quanto riguarda l’evoluzione della spesa la crescita è di 120,4 milioni rispetto al preventivo 2018. La causa? Soprattutto spese esecutive, perdite su imposte, risanamento di siti contaminati e interventi per danni alluvionali. Va segnalato inoltre che il documento considera l'introito derivante dalla tassa di collegamento (18 milioni) nonostante i molti ricorsi pendenti.
“Con la presentazione di questo preventivo – si legge nel messaggio - e l’aggiornamento del piano finanziario 2020-2022, si delinea quindi il mantenimento dell’equilibrio dei conti anche sul medio termine, così come prospettato da Governo e Parlamento. Il raggiungimento di questo traguardo, tuttavia, è influenzato anche da fattori straordinari, come ad esempio gli introiti fiscali a seguito dell’autodenuncia esente da pena o le sopravvenienze d’imposte”. Detto in parole povere: la guardia va mantenuta alta.