L'impianto di risalita del Monte Tamaro fu aperto esattamente cinquant'anni fa. L'evento avvicinò la montagna e lo sci a molti ticinesi e lombardi. Oggi, domenica, all'Alpe Foppa molto è cambiato, ma non l'approccio imprenditoriale di famiglia che ha permesso a questa destinazione di festeggiare il mezzo secolo di vita con otto giorni di proposte speciali, a partire da oggi.
"La mia attività qui è iniziata da ragazzo, a 15 anni", racconta Luca Cattaneo, presidente CdA Monte Tamaro, ai microfoni della RSI. "Ho visto la costruzione e ho cominciato a sciare qui con molto entusiasmo, come tutti gli abitanti della regione".
"A malincuore oggi incontro persone che mi fanno notare che ora al monte Tamaro non si ha più la fortuna di poter sciare, ma bisogna portare i propri figli altrove facendo chilometri in auto. Proprio quello che mio padre non voleva fare", prosegue Cattaneo.
La stagione invernale fu chiusa nel 2003, ma oggi, quella scommessa, seppur dolorosa, può considerarsi vinta grazie a un approccio di famiglia lungimirante. "Questo territorio ha un grandissimo potenziale, mio padre come imprenditore lo aveva capito", aggiunge Luca Cattaneo. "Qui si poteva fare qualcosa di eccezionale per tutta la regione. Ora abbiamo tolto dal cassetto proprio un suo progetto: quello di arrivare fino al Monte Rotondo". "Un'estensione della nostra attività", aggiunge Nicola Cattaneo, direttore del Monte Tamaro, "sia a livello di superficie, ma anche nel tempo si prevede di allungare la stagione, magari anche con delle aperture invernali".