Lunedì pomeriggio a Bellinzona si è tornati a discutere del nuovo modello per l'insegnamento di civica, dopo il voto popolare del 24 settembre, che l'ha resa una materia a sé stante e con una nota distinta, scorporandone quindi l'insegnamento da quello di storia.
Il gruppo di lavoro formato da esperti di storia (ma allargato anche a direttori e docenti) ha sottoposto una serie di proposte alla direzione del DECS, in particolare per le scuole medie.
Il documento segnala le competenze minime che gli allievi dovranno avere in questa disciplina al termine del ciclo di scuola. Tra gli obiettivi, la conoscenza delle istituzioni svizzere a livello comunale, cantonale, federale e nel contesto internazionale: partendo dalle basi per poi innalzare progressivamente il livello sull'arco dei quattro anni di medie.
Tra le proposte organizzative - stando a nostre informazioni - ci sarebbero non solo le lezioni tradizionali, ma anche attività didattiche, come giornate a progetto e uscite come le visite in Gran Consiglio o a Palazzo federale. Il docente dovrà valutare le conoscenze acquisite. Un'altra idea è poi quella di proporre attività in cui la civica viene applicata concretamente dagli studenti: favorendo ad esempio assemblee, dibattiti e votazioni simulate. Il gruppo di esperti avrebbe già individuato anche il libro di testo: un manuale che a quanto pare potrebbe anche fungere da riferimento fino al medio superiore. Proposte e idee che toccherà al DECS valutare.
Al termine della riunione il direttore del Dipartimento educazione Manuele Bertoli, confermando l'intenzione di partire a settembre, ha dichiarato ai microfoni della RSI: "Siamo quasi pronti. Il prossimo passo sarà presentare la revisione del regolamento sulla scuola media (attesa per aprile) che includerà anche la questione della civica. I lavori sono a buon punto anche per il medio superiore".
CSI/Romina Lara/M. Ang.