Civica materia unica si o no? I ticinesi, domenica 24 settembre, sono chiamati a votare sull’iniziativa popolare legislativa generica "Educhiamo i giovani alla cittadinanza", sottoscritta da 10’462 persone.
Il Gran Consiglio, nel mese maggio del 2017, adottandone il testo, ha accolto la modifica di legge (che tecnicamente prevede l’aggiunta di due nuovi articoli alla legge della scuola del 1. febbraio 1990) con 70 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astensioni. E poiché i promotori dell’iniziativa popolare hanno deciso di rinunciare al ritiro, la modifica è stata posta in votazione.
Il testo, redatto da Michele Guerra (Lega dei ticinesi), propone l’insegnamento della civica per due ore al mese senza aumentare quelle previste nella griglia oraria, ma scindendo l’attuale materia "storia e civica". L’iniziativa potrebbe diventare realtà nel settembre del 2018, ha anticipato il consigliere di Stato Manuele Bertoli.
Le argomentazioni dei favorevoli
La nuova legge, così modificata, vuole infatti rimediare alle lacune nell’insegnamento della civica, riscontrate dalla indagine della SUPSI eseguita nel febbraio 2012, che ha denunciato che i giovani ticinesi non sono stati sufficientemente formati in questa materia.
Le argomentazioni dei contrari
L’introduzione di una materia a sé stante scorporata dalla storia (nella scuola media) e frammentata tra le scienze umane (nella scuola media superiore) è inutile per la formazione civica degli studenti, poiché ispirata a un modello di istruzione superato e del tutto inadeguato rispetto alle problematiche e alle sfide del tempo presente.
redMM
CSI 18.00 del 4.9.2017 - Il servizio di Romina Lara
RSI Info 04.09.2017, 19:48
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