"La legge votata dal Gran Consiglio il 29 maggio corrisponde al rapporto della commissione scolastica accettato dai promotori come il miglior compromesso, ma non corrisponde al testo dell'iniziativa": con questa motivazione Alberto Siccardi, primo firmatario della proposta denominata "Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)" ha reso nota la sua decisione di non ritirare il testo. Il popolo dunque sarà chiamato a votare fra pochi mesi sull'insegnamento della civica nelle scuole ticinesi. Diecimila cittadini, ricorda Siccardi, quattro anni fa avevano chiesto con la loro firma che questo fosse introdotto sia alle medie che nelle superiori.
Il comitato promotore chiederà di appoggiare la legge e vuole dal popolo un chiaro sostegno, affinché il progetto venga effettivamente applicato, "evitando il ripetersi di quanto accaduto nel 2001 con i Giovani Liberali", anche di fronte alle resistenze e alla minaccia di referendum di una parte del corpo docente.
pon