Cinque anni e sei mesi di carcere, ma niente espulsione dalla Svizzera (caso di rigore). È questa la condanna inflitta a una cittadina bulgara 51enne residente a Muralto, accusata di detenzione e spaccio di quasi 4 chili di cocaina tra il novembre 2021 e il maggio 2023, quando è stata arrestata.
In aula, alle Assise criminali di Lugano presiedute dal giudice Siro Quadri, l’imputata ha ammesso i fatti e ha collaborato con la giustizia. Una cooperazione che, a detta della procura, ha portato a importanti sequestri di stupefacenti e all’arresto di diverse persone. Il procuratore pubblico Roberto Ruggeri, nella richiesta di pena ha confermato che l’imputata ha collaborato oltre le aspettative, ma ha pure aggiunto che probabilmente lo ha fatto perché la vedeva come l’unica possibilità per migliorare la sua posizione. Da qui la richiesta di una pena di 6 anni e 3 mesi, mentre in relazione a un’espulsione dalla Svizzera la procura si è rimessa alla volontà della corte, ricordando però che l’imputata è recidiva.
La difesa ha invece puntato tutto sulla collaborazione della donna e ha richiesto una pena di 3 anni e di non procedere all’espulsione visti gli importanti legami con i figli, di cui una minorenne, che vivono in Svizzera.
Processo per spaccio e detenzione di cocaina
SEIDISERA 29.01.2024, 18:16
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I precedenti, sempre per droga
Nell’aprile 2022 la donna era già stata condannata a 23 mesi sospesi con la condizionale sempre per spaccio: la corte all’epoca, presieduta sempre dal giudice Siro Quadri, aveva creduto al sincero pentimento dell’imputata. Pentimento su cui si è tornati anche oggi in aula: il giudice ha infatti chiesto alla donna perché bisognerebbe darle di nuovo un’altra possibilità. I dubbi sono legati al fatto che oltre allo spaccio, la 51enne era anche una consumatrice, sia di cocaina che di eroina, e in pratica spacciava per poter finanziare il suo consumo.
Da parte sua l’imputata ha rinnovato il suo sincero pentimento in aula e ha promesso che cambierà vita, anche con l’aiuto del figlio che in una lettera alla corte si è impegnato a tenere la madre vicina a sé dopo il carcere aiutandola nella ricerca di un lavoro.
Aspetti che hanno appunto convito la corte e i giurati a non allontanare la donna dalla Svizzera.
RG 12.30 del 29.01.2024 - Alla sbarra per spaccio di cocaina
RSI Info 29.01.2024, 12:38
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Casa sua era una centrale della cocaina a Locarno
Il Quotidiano 29.01.2024, 19:00