Le nuove regole federali sul congedo in caso di adozione di un figlio bloccano il sistema di aiuto ticinese. E creano disagi ai genitori adottivi, che in Ticino dal 2015 avevano acquisito una serie di diritti.
Chi adottava una bambina o un bambino aveva infatti diritto a un congedo dal lavoro di quattordici settimane. Ma dal 1° gennaio di quest’anno, la legge federale prevede che le settimane pagate siano soltanto due e che le richieste di indennità siano accordate solo se i bambini hanno meno di quattro anni.
Una novità in vigore anche in Ticino e che ha colto di sorpresa le mamme adottive, che l’hanno scoperta soltanto constatando che dalle pagine web della Cassa cantonale di compensazione sono stati tolti i moduli per la richiesta di indennità. “Mi è stato spiegato che è tutto fermo perché a livello ticinese la questione è aperta con un messaggio, quindi si ritiene che sia corretto non elargire l’indennità perché il Cantone non ha preso posizione, inglobando la legge federale a quella cantonale” spiega ai microfoni della RSI Monica Basilea Valenti, che fa parte di un gruppo di sostegno di mamme adottive.
Il momento di creare un legame
Niente indennità, dunque: al momento le richieste vengono indirizzate alla Confederazione, dove le settimane di congedo - pagate all’80% - sono però soltanto due, contro le quattordici previste dal Cantone. E soprattutto, l’aiuto viene dato solo se i bambini adottati hanno meno di quattro anni. Quasi la metà dei casi resta così esclusa.
“Le famiglie che quest’anno si sono trovate confrontate con questo problema - afferma ancora Basilea Valenti - hanno provato rabbia, frustrazione e delusione, perché il momento per accogliere il figlio atteso per tanti anni deve concentrarsi sulla creazione di un legame”. Un legame che si può creare solo passando del tempo con i nuovi genitori. Si tratta infatti di bambini che arrivano da realtà lontane e diverse, da orfanotrofi. Hanno bisogno di imparare la lingua e cosa significhi avere dei genitori.
La questione è in mano alla politica
Tocca ora alla politica rispondere a questa situazione di incertezza. “Il paradosso è che con la legge federale si vanno a erodere diritti e prestazioni. Gli approfondimenti che stiamo facendo in commissione mirano a cercare di derogare a questa legge in maniera tale da non intaccare le prestazioni” spiega il granconsigliere Fabrizio Sirica, relatore in Commissione economia e lavoro.
Ma quali sono i margini di manovra? “La legge federale - continua - permette ai cantoni di creare delle leggi che derogano su quello che sono per esempio le settimane di indennità oppure anche il montante. In seguito a un approfondimento giuridico, sembra però che purtroppo tale possibilità non ci sia per la questione dell’età. A mio dire si tratta comunque di una lacuna, perché non penso che la volontà del legislatore federale sia di permettere ai cantoni di fare alcune cose, ma non altre”.
In cerca di protezione nel mondo del lavoro
C’è poi un altro aspetto che penalizza le mamme adottive: non sono protette nel mondo del lavoro. “Oggi le neomamme di figli biologici sono protette contro il licenziamento durante le prime sedici settimane dopo il parto. Lo stesso non vale per le neomamme di figli adottivi. Abbiamo presentato un’iniziativa che chiede di parificare queste due mamme” conclude Giorgio Fonio, deputato del Centro.