Ticino e Grigioni

Covid, “Parlamento da coinvolgere”

La Commissione della gestione ha discusso del messaggio del Governo ticinese in merito alle misure per far fronte alla prima ondata di nuovo coronavirus

  • 17 novembre 2020, 19:06
  • 22 novembre, 18:09
01:40

Cronache della Svizzera italiana delle 18.00 del 17.11.2020: il servizio di Pervin Kavakcioglu

RSI Info 17.11.2020, 19:01

  • tipress
Di: CSI-PK/ludoC 

Il Gran Consiglio ticinese dovrà essere più coinvolto quando il Consiglio di Stato prenderà delle decisioni per far fronte alla pandemia di Covid-19: è la posizione della Commissione della gestione, che oggi ha analizzato il messaggio con il quale il Governo spiega i motivi che, durante la prima ondata, lo hanno portato a decretare lo stato di necessità e lo stanziamento di misure finanziarie. I commissari hanno tutti sottoscritto un rapporto unico, ma su alcuni aspetti ci sono state posizioni più sfumate.

Quanto analizzato oggi non è che l'antipasto del dibattito più ampio che si svolgerà lunedì in Parlamento sulla situazione pandemica. Ma se nella prima ondata tutto era nuovo e si poteva giustificare lo stato di necessità e lo Stato maggiore di condotta, non è più politicamente sostenibile per questa seconda ondata e per il futuro. Su questo punto sono tutti d'accordo, ci ha spiegato Matteo Quadranti, presidente della commissione: “Il Parlamento ritiene di avere a disposizione degli strumenti per agire urgentemente e per essere maggiormente coinvolto”.

Ad esempio, in 12 giorni il Parlamento può essere convocato e può decidere delle misure da fare entrare subito in vigore. Il Gran Consiglio, in sostanza, non intende più restare a guardare.

Le posizioni dei commissari sono state più eterogenee in merito ai mezzi finanziari messi a disposizione dall’Esecutivo e su quelli che avrebbe potuto mettere a disposizione. Le misure della prima ondata sono state comunque avallate, ma non prima di aver chiarito alcune cifre.

“Sono cifre importanti: 500-600 milioni di franchi. C’è chi ha voluto mettere l’accento sul fatto che diversi milioni sono stati messi sul piatto grazie a leggi federali o a fideiussioni concesse a imprenditori. La lettura sulle cifre è stata divergente”, ci ha spigato ancora Quadranti.

È stato in particolare il Partito socialista ad approfondire le cifre fornite dal messaggio e a sollevare criticità su cui i commissari hanno poi trovato un compromesso sottoscritto, come detto, all’unanimità.

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"No" ad un secondo stato di necessità

Il Quotidiano 17.11.2020, 20:00

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