Ticino e Grigioni

Covid, che test fare prima delle feste?

Le spiegazioni del farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini: “Chi è vaccinato e ha sintomi deve sottoporsi al PCR”

  • 22 dicembre 2021, 19:18
  • 20 novembre, 18:59
02:55

SEIDISERA del 18.10.2021: il servizio di Romina Lara

RSI Info 22.12.2021, 19:10

  • archivio keystone
Di: SEIDISERA-RL/ludoC 

Le festività sono alle porte e in molti stanno valutando di sottoporsi a un test diagnostico per il Covid-19 prima, per esempio, di cene e pranzi in famiglia. Quale, tuttavia, è meglio fare? Dipende soprattutto dalla presenza o meno di sintomi e dallo stato vaccinale della persona.

Abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza con il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini, che ai microfoni della trasmissione radiofonica SEIDISERA ha spiegato: “Se una persona ha dei sintomi ma è vaccinata deve sottoporsi al PCR (test diagnostico molecolare, ndr.), effettuato in farmacia, dal medico o dai laboratori, per il quale bisogna aspettare 24 ore per avere il risultato”.

Il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini

Il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini

  • ©Ti-Press

Questa, afferma Zanini, “è l’unica strada valida: se qualcuno che è vaccinato effettua un test rapido in farmacia, se il risultato fosse positivo è certa l’infezione, ma con un risultato negativo bisogna comunque andare in isolamento e aspettare l’esito del PCR”. Questo poiché esiste il problema dei falsi negativi, “abbiamo sempre detto che i test rapidi hanno un’affidabilità limitata, anche se effettuati da un professionista c’è un margine d’errore del 10-20%”. E questo margine d’errore, sottolinea Zanini, in un momento in cui il virus circola moltissimo (oggi in Ticino è stata comunicata la cifra record di 492 nuove infezioni, ndr.) può generare un ingente numero di falsi negativi. Il test PCR è invece “molto più sensibile, affidabile, con un margine di errore estremamente più basso”.

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I test fai da te, invece, possono andare bene per incontrarsi per esempio prima di una cena per chi non ha sintomi, “ma se invece si hanno sintomi o si vuole visitare una persona a rischio in una struttura sanitaria è chiaro che non basta”, aggiunge il farmacista cantonale.

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