Per l’istruttore di yoga del Luganese, in carcere dall’estate scorsa con l’accusa di avere approfittato di tre sue allieve, si profila il processo. E i reati di cui dovrà rispondere in aula, molto probabilmente alle Assise Criminali, sono ancora più pesanti di quelli ipotizzati inizialmente.
Alle accuse di atti sessuali con fanciulli e di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere si sono aggiunti infatti la coazione sessuale, la pornografia e l’esercizio illecito di un’attività sanitaria.
Questo l’elenco contenuto nell’avviso di chiusura dell’inchiesta, che la procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha intimato alle parti qualche giorno fa. La pornografia è riferita alle fotografie che il 67enne avrebbe scattato di nascosto durante le sedute. L’ultimo degli addebiti ai massaggi terapeutici svolti senza la necessaria autorizzazione.
Tre – come detto – le presunte vittime, tutte minorenni, che l’uomo avrebbe palpeggiato sotto i vestiti nel corso di lezioni individuali. “Avrebbe” perché l’istruttore, difeso da Stefano Pizzola, si professa innocente su tutta la linea. Anche per quanto riguarda i toccamenti, che servivano – sostiene – al corretto svolgimento degli esercizi.
La Corte dovrà chinarsi pure sulla perizia psichiatrica disposta dalla procura, secondo la quale l’imputato è affetto da pedofilia. L’esperto ha ravvisato un rischio di recidiva. Al momento dei fatti l’imputato era comunque completamente capace di intendere e volere.
Istruttore di yoga, chiusa l'inchiesta
Il Quotidiano 06.04.2023, 19:00