Il coronavirus ha provocato un crollo del turismo nel primo semestre del 54% in Ticino e del 22.9% nei Grigioni, rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo i dati diffusi martedì dall’Ufficio federale di statistica.
A livello nazionale i soggiorni negli alberghi registrati sono stati 9,9 milioni, con un calo del 48%, pari a 8,9 milioni di pernottamenti. In maggio e in giugno si è comunque osservato un timido ma progressivo miglioramento della domanda.
La flessione dei pernottamenti da parte degli stranieri ha raggiunto il 60,1%, corrispondente a 6,1 milioni di notti. Il turismo interno ha avuto una riduzione minore, con 2,8 milioni di prenotazioni in meno (-32,4%).
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