Ticino e Grigioni

Dalle bibite alle mascherine

La Tamaro Drinks si è messa a produrre dispositivi medici e non solo per questioni economiche

  • 16 settembre 2020, 20:00
  • Ieri, 18:32
02:08

CSI 18.00 del 16.09.2020 - Il servizio di Christian Gilardoni

RSI Info 16.09.2020, 19:41

  • ti-press
Di: CSI/Bleff 

Tra le 5 società che producono mascherine in Ticino, una è nota da tempo, ma nessuno avrebbe l'avrebbe mai associata al mondo sanitario: la Tamaro Drinks di Sigirino, produttrice di bevande naturali e gassate.

La decisione di entrare nel mondo della produzione di mascherine non è unicamente economica. "Durante il lockdown abbiamo avuto la necessità di acquistare mascherine per i nostri dipendenti, ma a prezzi altissimi - ha spiegato Laura Moghini-Bassi, membro del CdA della Tamaro Drinks, ai microfoni della RSI - Inoltre abbiamo dovuto ridurre la nostra produzione perché la ristorazione era chiusa. Due o tre persone non lavoravano a tempo pieno. Ci siam detti: facciamo qualcosa, anche perché i prezzi continuavano ad aumentare".

La famiglia Moghini si è quindi seduta a un tavolo. "Abbiamo chiesto ai nostri figli cosa ne pensavano sull'idea di cominciare una nuova attività, anche per insegnare loro cosa significa iniziare qualcosa in proprio - prosegue Moghini-Bassi - Loro non sanno cosa vuol dire perché si trovano a seguire un'azienda già avviata dai nonni e dai genitori".

È proprio questo lo scopo principale della nuova attività, nella quale ognuno ha potuto far valere i suoi punti di forza. "Chi è ingegnere, chi avvocato, chi economista e chi contabile, ci siamo messi a cercare macchinari e tessuti, sempre nuovi, perché comunque è un capo interessante."

Tessuti che hanno un ruolo chiave per quanto influenzano il prezzo finale. E la nuova attività ha permesso di assumere nuovi collaboratori. "Visto che il lavoro non è così pesante - conclude Moghini-Bassi - abbiamo impiegato sei persone, giovani in disoccupazione e anche ultrasessantenni".

La società non intende coprire bocche e nasi solo dei ticinesi: sta infatti lavorando per aumentare la produzione che oggi supera le 150'000 mascherine al giorno e vendere anche in altri mercati.

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Sempre più mascherine buttate per strada

Il Quotidiano 17.09.2020, 21:00

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