Tra le 5 società che producono mascherine in Ticino, una è nota da tempo, ma nessuno avrebbe l'avrebbe mai associata al mondo sanitario: la Tamaro Drinks di Sigirino, produttrice di bevande naturali e gassate.
La decisione di entrare nel mondo della produzione di mascherine non è unicamente economica. "Durante il lockdown abbiamo avuto la necessità di acquistare mascherine per i nostri dipendenti, ma a prezzi altissimi - ha spiegato Laura Moghini-Bassi, membro del CdA della Tamaro Drinks, ai microfoni della RSI - Inoltre abbiamo dovuto ridurre la nostra produzione perché la ristorazione era chiusa. Due o tre persone non lavoravano a tempo pieno. Ci siam detti: facciamo qualcosa, anche perché i prezzi continuavano ad aumentare".
La famiglia Moghini si è quindi seduta a un tavolo. "Abbiamo chiesto ai nostri figli cosa ne pensavano sull'idea di cominciare una nuova attività, anche per insegnare loro cosa significa iniziare qualcosa in proprio - prosegue Moghini-Bassi - Loro non sanno cosa vuol dire perché si trovano a seguire un'azienda già avviata dai nonni e dai genitori".
È proprio questo lo scopo principale della nuova attività, nella quale ognuno ha potuto far valere i suoi punti di forza. "Chi è ingegnere, chi avvocato, chi economista e chi contabile, ci siamo messi a cercare macchinari e tessuti, sempre nuovi, perché comunque è un capo interessante."
Tessuti che hanno un ruolo chiave per quanto influenzano il prezzo finale. E la nuova attività ha permesso di assumere nuovi collaboratori. "Visto che il lavoro non è così pesante - conclude Moghini-Bassi - abbiamo impiegato sei persone, giovani in disoccupazione e anche ultrasessantenni".
La società non intende coprire bocche e nasi solo dei ticinesi: sta infatti lavorando per aumentare la produzione che oggi supera le 150'000 mascherine al giorno e vendere anche in altri mercati.
Sempre più mascherine buttate per strada
Il Quotidiano 17.09.2020, 21:00