Si è scusato il gerente del ristorante di montagna Pischa di Davos, coinvolto in una vicenda che sta facendo molto discutere: con un cartello in ebraico, l’esercizio pubblico aveva segnalato di non voler più noleggiare attrezzatura da neve agli ebrei.
La polizia cantonale grigionese intanto sta indagando: i reati sospettati sono discrimazione e incitamento all’odio. E anche le autorità locali si sono espresse: il landamano di Davos, che è anche membro del Gran Consiglio del Canton Grigioni, ha condannato ogni forma di antisemitismo e ha chiesto che il dialogo con i rappresentanti degli ebrei ortodossi continui.
Il cartello, che era stato scritto in ebraico, è stato sostituito da uno in più lingue che illustra le condizioni per il noleggio del materiale. Cosi il gerente del ristornate ha cercato di arginare la bufera attorno al suo gesto, con il quale ha voluto rievocare il comportamento di alcuni clienti, ebrei ortodossi, che non avevano riportato il materiale noleggiato.
Molti ospiti - ha spiegato il gerente - sono arrivati vestiti in modo non adeguato, hanno affittato le slitte, e sono più o meno scesi a valle. E poi se non riuscivano ad andare avanti, chiamavano il servizio di soccorso.
La Federazione svizzera delle comunità israelite ha già annunciato un’azione legale.
RG delle 08:00 del 13.02.2024
Notiziario 13.02.2024, 08:30
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