L’amministratore apostolico della diocesi di Lugano Alain de Raemy traccia ai microfoni del Quotidiano un bilancio dell’anno appena passato e formula i suoi auspici per il 2024: “Andare avanti nella fiducia. Tutti sono preoccupati: dalla crisi climatica, dalla guerra, dalle epidemie. Anche la gioventù è a disagio. Abbiamo bisogno di speranza”.
Per la chiesa cattolica svizzera è stato l’anno della scoperta dei dettagli sul fenomeno degli abusi sessuali, rivelati da uno studio dell’Università di Zurigo. De Raemy ha partecipato ad alcuni incontri con le vittime, che definisce “molto diversi, ma tutti necessari. C’era molto bisogno di parlare per la gente – erano ogni volta almeno un centinaio. Questo guarisce le persone e permette di andare avanti”.
Lo stesso De Raemy era stato sospettato di avere contributo a coprire alcuni casi di abuso, ma il ministero pubblico di Friborgo ha deciso il non luogo a procedere. “Conferma quello che sapevo, sono contento quando viene fuori la verità”.
Infine, sulla perdita di fedeli, che quest’anno ha toccato nuovi record, il vescovo si esprime cosi: “Noi non siamo una ditta che vuole clienti. Quello che dobbiamo fare è vivere il Vangelo in modo molto più conseguente”.