Ticino e Grigioni

Decreto d’accusa per il “finto dentista”

Dal 2006 al 2020 l’83enne di Bellinzona prestò illecitamente cure dentarie e odontotecniche a una quarantina di pazienti

  • 3 giugno 2021, 20:01
  • 20 novembre, 20:18
01:27

CSI 18.00 del 03.06.2021 - Il servizio di Francesco Lepori

RSI Info 03.06.2021, 19:51

  • Archivio TI-Press
Di: Francesco Lepori 

È sfociata in un decreto d’accusa per truffa aggravata (in parte tentata) e ripetuta infrazione alla legge sanitaria l’inchiesta sul “finto dentista” di Bellinzona. Contro l’83enne la procuratrice pubblica Pamela Pedretti ha proposto una pena pecuniaria di 7'200 franchi (sospesa per tre anni) e una multa di 20mila.

Dal 2000 gli era stata revocata – per la terza volta, e a tempo indeterminato – l’autorizzazione a esercitare come odontotecnico. Il diploma di dentista nemmeno lo aveva. Eppure per anni, dal giugno del 2006 all’agosto del 2020, svolse imperterrito l’uno e l’altro mestiere. Protesi, estrazioni, prese di impronta, riparazioni dentali. Il tutto su una quarantina di pazienti, per un incasso complessivo di circa 25mila franchi.

Nel febbraio del 2020 una donna lo segnalò all’Ufficio sanità, facendo scattare le indagini e il fermo dell’uomo. Gli inquirenti apposero i sigilli al suo laboratorio, trovato in condizioni a dir poco carenti. Questo non gli impedì però di continuare. In almeno due occasioni, nel bel mezzo dell’emergenza pandemica lavorò addirittura, su chiamata, in una casa anziani della capitale.

L’83enne, difeso da Niccolò Giovanettina, è stato comunque prosciolto dall’accusa di lesioni gravi (subordinatamente semplici), ipotizzata in relazione alla paziente che si era rivolta alle autorità per i fastidi e i dolori avvertiti dopo gli interventi alla sua protesi dentaria. Pedretti non ha ravvisato gli elementi oggettivi del reato in questione, e neppure i presupposti per le vie di fatto.

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Decreto d'accusa per finto dentista

Il Quotidiano 03.06.2021, 21:00

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