In Ticino vi sono tracce di oro nelle acque di scarico e nei fanghi di depurazione in quantitativi tali che varrebbe la pena recuperarlo. La concentrazione del metallo prezioso è elevata soprattutto in alcune località, a causa dell'attività di alcune raffinerie. Questo, in sintesi, è quanto emerge dallo studio pubblicato oggi, martedì, dell'Eawag, l'Istituto per la ricerca sulle acque dei politecnici federali di Zurigo e Losanna.
Su mandato dell'Ufficio federale dell'ambiente, il gruppo di ricerca, ha esaminato 64 impianti elvetici per capire quali elementi (e in che quantità) scorrono a valle con l'acqua depurata e quali invece vengono smaltiti. Ogni anno in Svizzera metalli preziosi, per il valore di 3 milioni di franchi, vanno persi nei depuratori: si tratta di circa 3'000 chilogrammi d'argento e 43 d'oro.
ATS/MABO