Ticino e Grigioni

Deragliamento San Gottardo: “Colpa di una ruota”

Il rapporto intermedio del SISI conferma i sospetti: danno causato dall’usura e dalle crepe da vibrazioni – Lavori di riparazione probabilmente completati entro fine anno

  • 28 settembre 2023, 11:39
  • 28 settembre 2023, 11:47
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Il vagone merci all'origine dell'incidente apparteneva alla Transwaggon di Zugo, per il tramite di una sua filiale svedese

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Di: dielle/ATS 

I sospetti sulle cause del deragliamento di un treno merci nella galleria di base del San Gottardo lo scorso 10 agosto trovano conferme: il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) ha infatti affermato, in un rapporto intermedio, che l’incidente è stato causato dalla rottura di una ruota. Inoltre, l’attuale apparecchiatura di controllo dei treni non è stata in grado di rilevare il danno preesistente alla ruota, che si è guastata a causa dell’usura e dalle crepe da vibrazione; il SISI non ha infatti trovato prove di difetti operativi.

Come già scritto, con le attuali strumentazioni di ispezione dei treni utilizzate nell’infrastruttura ferroviaria svizzera, queste crepe sono difficilmente individuabili e il SISI raccomanda pertanto una migliore ispezione visiva di tutte le ruote prima della partenza di un treno, al fine di prevenire ulteriori incidenti di questo tipo, anche se - sottolinea il rapporto - una fessura può essere individuata solo in maniera limitata e solo nelle zona visibile.

Il tipo di danno corrisponde a quello inserito in un avviso di sicurezza emesso dalle autorità di vigilanza belghe e italiane nel 2017, sottolinea ancora il SISI nel rapporto, dopo che nel 2016 e nel 2017 si erano verificate diverse crepe e fratture nelle ruote dei carri merci appunto in Belgio e in Italia. L’UE aveva anche creato una task force dedicata al problema sono state adottate misure per limitare i rischi. Il tipo di ruota coinvolto nell’incidente del Gottardo non era tra i modelli segnalati all’epoca. Tuttavia, scrive il SISI, “i primi risultati dell’indagine mostrano una somiglianza con le fratture delle ruote che sono state oggetto della procedura europea”.

Secondo le indagini e in base ai pezzi di ruota ritrovati, è stato stabilito che il vagone merci apparteneva alla Transwaggon di Zugo, per il tramite di una sua filiale svedese.

Rottura a 10 chilometri dopo l’ingresso in galleria

Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, il SISI spiega che il vagone danneggiato era l’undicesimo carro della composizione e che un frammento del disco della ruota si è rotto circa dieci chilometri dopo l’entrata in galleria.

In seguito si sono staccati anche ulteriori frammenti, l’ultimo a 17 chilometri dall’ingresso del tunnel, dove l’asse del vagone si è poi staccato andando a colpire la stazione di scambio di Faido e distruggendola e provocando il deragliamento dei 16 vagoni successivi. Il treno si è diviso tra il 13esimo e il 14esimo carro.

Le FFS prevedono che i lavori di riparazione nella galleria ovest del tunnel di base saranno completati entro la fine dell’anno.

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