Dieci metri quadrati di spazio per ogni utente, entrate limitate, numero massimo di bagnanti per vasca e in molti casi niente docce e spogliatoi: anche se manca ancora la conferma di Berna sull'apertura di lidi e piscine -la decisione dovrebbe arrivare nella seduta del 27 maggio- in Ticino ci si sta già preparando.
Si sta facendo un lavoro coordinato, valutando insieme le misure da applicare, ma c'è già qualcuno che si è tirato indietro: "Le limitazioni e i rigidi controlli ci hanno spinto a decidere di non aprire. La piscina deve restare un luogo d'incontro e spensieratezza", dice Andrea Pellandini, responsabile dell'Arena sportiva di Tesserete. Il rischio di chiudere la stagione con un deficit, inoltre sarebbe molto alto. Oltre al comune di Capriasca, anche quello di Mendrisio potrebbe adottare la medesima decisione.
"Noi a Locarno siamo già pronti", dice invece Christophe Pellandini, e pure a Bellinzona si è al lavoro e a Lugano si scalpita. Si punta ad aprire il 20 giugno, conferma Roberto Mazza, malgrado i provvedimenti per la sicurezza abbiano un forte impatto sull'utenza: il lido cittadino potrà accogliere 1'000 persone alla volta invece di 5'000, mentre altre strutture più piccole si vedranno ridurre l'affluenza a 50. Ciononostante, riapriranno.
Piscine, Tesserete getta la spugna
Il Quotidiano 12.05.2020, 21:00