Si è concluso sabato mattina a Lugano il 26esimo Dies Academicus dell'Università della Svizzera italiana. L’evento quest’anno coincideva con il congedo di Boas Erez dalla carica di rettore dopo le dimissioni che sono state annunciate lo scorso 22 aprile.
Il rettore uscente nel suo ultimo discorso non ha fatto riferimento alle divergenze con il Consiglio dell'Università che hanno portato a questa rottura. Nel suo discorso, dedicato al ruolo dell’ateneo, non ci sono stati riferimenti diretti alle divergenze di vedute con il Consiglio sulla gestione amministrativa dell’università.
Un accenno c’è però stato: nel suo discorso, Boas Erez si è infatti soffermato sul concetto di controllo, che ha funzionato bene nelle relazioni con il Consiglio di Stato ma in altri casi no, ha aggiunto, perché prima di “esercitare il controllo bisogna definire il registro di riferimento”, cosa che, sembra di capire, sembra essere mancata nei rapporti con il Consiglio dell’USI. USI che nei sei anni del rettorato di Erez è passata da 2'800 a 4'000 studenti, e conta ora sei facoltà e 24 istituti integrati.
Bosa Erez è stato salutato oggi dalla sala con una “standing ovation”. Il rettore uscente continuerà a collaborare con l’università in veste di professore e fino alla nomina del suo successore il suo ruolo verrà ricoperto dal professor Lorenzo Cantoni.