"La SSR deve impegnarsi nella digitalizzazione, anche perché permette di offrire programmi equivalenti in tutte e tre le regioni linguistiche", ne è convinto Gilles Marchand, martedì a Lugano per il primo Digital Day svizzero.
"Credo - aggiunge il direttore della SSR - che bisogna considerare questa rivoluzione numerica come una rivoluzione sociologica. Non è solo tecnica. E’ una rivoluzione della maniera di pensare, nella postura, nell’attitudine, nel rapporto con gli altri, nel lavoro. Tutto cambia. E contemporaneamente. Per noi tre punti sono fondamentali: la formazione del personale deve essere continua, dobbiamo continuare ad integrare personale nella nostra azienda ed infine dobbiamo lavorare di più con le realtà esterne".
"Il nostro mestiere - prosegue Marchand - è quello di essere aperti agli altri, di guardare cosa succede attorno a noi e di integrare nuove informazioni. E oggi dobbiamo integrare questa società digitale e cercare di creare un prodotto interessante".
"La tecnologia - conclude - è una cosa, ma quello che conta è cosa ne facciamo, come la sfruttiamo per onorare il mandato di servizio pubblico. Non dobbiamo dunque averne paura. Dobbiamo dirci che quello che facciamo oggi non per forza lo faremo anche domani e che questa è un'opportunità".
joe.p.
D come Digital people
boromeo/sulmoni 21.11.2017, 18:29