Il gestore del Bergrestaurant Pischa a Davos è stato condannato a una pena pecuniaria sospesa con la condizionale per discriminazione razziale. Si era rifiutato di affittare slittini a clienti di fede ebraica. L’esercente è stato giudicato colpevole di discriminazione razziale per rifiuto della prestazione basato sulla razza, l’etnia o la religione, ha spiegato il procuratore grigionese Franco Passini, confermando un articolo pubblicato oggi, mercoledì, sul quotidiano “Südostschweiz”.
Il Ministero pubblico retico ha condannato il gestore del ristorante con decreto d’accusa. Poiché l’uomo non ha presentato opposizione, il caso non è stato portato in tribunale: la sentenza è definitiva. Passini non ha rivelato l’importo delle sanzioni.
All’inizio dell’inverno scorso, il gestore del ristorante nel piccolo comprensorio sciistico di Davos Pischa aveva deciso di non noleggiare più slitte, slittini e altre attrezzature sportive ai turisti ebrei. Questa decisione era stata comunicata tramite un avviso in lingua ebraica affisso al banco di noleggio: l’esercente giustificava l’interruzione del servizio con vari “incidenti fastidiosi”. L’uomo aveva dichiarato ai media che, per esempio, le slitte non venivano restituite ma abbandonate a bordo pista.
Davos, aperta indagine per discriminazione contro gli ebrei
Telegiornale 12.02.2024, 20:00