Il progetto da 100 milioni di franchi per la rinascita dell’hotel Acla da Fontauna di Disentis ha incontrato una difficoltà inattesa. La fondazione Helvetia Nostra ha inoltrato opposizione contro la domanda di costruzione che prevede la costruzione di uno stabile principale e sei palazzine, dopo l’abbattimento del vecchio edificio degli anni Settanta che è vuoto da 18 anni e sta cadendo a pezzi.
Vera Weber, alla quale il padre Franz Weber ha ceduto il timone nel 2014, ha spiegato ai microfoni della RTR che a rappresentare un problema sono gli appartamenti progettati quali residenze primarie che potrebbero però rivelarsi abitazioni secondarie mascherate. Un terzo delle 91 residenze sarebbe amministrata dai gerenti dell’albergo a fianco delle 208 stanze. Per gli altri è invece prevista la vendita.
Ecco come dovrebbe presentarsi il nuovo Acla da Fontauna
La palla ora è nel campo delle autorità di Disentis che dovranno esaminare l’opposizione. I promotori dell’iniziativa federale contro le residenze secondarie approva nel 2012, da parte loro, assicurano che sono pronti a ritirarla di fronte alla garanzia che ci saranno solo appartamenti ad uso primario.
Il vecchio Acla da Fontauna dovrebbe essere demolito nel corso dell’estate. Nel 2019 dovrebbero invece iniziare i lavori di costruzione del nuovo complesso con i suoi annessi (parcheggi sotterranei, negozi e zona wellness) e il suo laghetto artificiale, con pesci in estate e ghiaccio per pattinare in inverno. L'idea del nuovo Acla Da Fontauna, proprio per le sue dimensioni e potenzialità, ha da subito raccolto l'interesse del comune di Disentis, che in funzione di questo progetto milionario, ha deciso. Il comune ha dimostrato di crederci, decidendo, per esempio, di rinnovare il suo centro sportivo e culturale, per migliorare l'offerta turistica ed attirare nuovi ospiti.
Diem/GrigioniSera