A Coira è arrivata l’ora della verità per il progetto di portata storica voluto dal Municipio: il locale di consumo per tossicodipendenti. La settimana prossima il Consiglio comunale è chiamato a votare la nuova richiesta di credito presentata dall’Esecutivo in sostituzione di quella approvata nel giugno del 2022. Una spesa di circa 3,9 milioni di franchi - quasi quadruplicata rispetto a quella originaria - che fa storcere più di un naso. Al momento, nel legislativo, sembra proprio non esserci una chiara maggioranza per il via libera all’operazione.
Quel che emerge, piuttosto, è la contrarietà di due partiti borghesi, PLR e Alleanza del Centro. I rappresentanti liberali in Consiglio comunale, fa sapere il capogruppo Rainer Good, respingeranno il messaggio municipale e chiederanno che l’Esecutivo lo modifichi per riproporlo poi nei prossimi mesi. Lo stesso faranno i centristi, anticipa il consigliere comunale Silvio Curschellas. Troppi, a mente dei due partiti di centro, dubbi e perplessità sollevati dalla richiesta di credito per la creazione di uno spazio chiuso dedicato al consumo di droghe. A partire dall’esplosione dei costi per questo progetto pilota triennale della città. Difficile comprendere, osserva Curschellas, come in un anno e mezzo l’investimento stimato dal Municipio sia potuto lievitare da poco più di un milione a quasi 4 milioni di franchi. Pur tenendo conto dei costi per la sicurezza e per la giusta dotazione di personale - inizialmente sottostimati - è quanto meno lecito domandarsi se la prima richiesta di credito, che ora l’Esecutivo di Coira propone di annullare, sia figlia di un errore di valutazione.
Ma non è solo l’aspetto finanziario a lasciare interdetto più di un membro del legislativo. Guardando ai dettagli operativi, si scopre per esempio che il locale per il consumo di stupefacenti sarà accessibile dalle 11.00 alle 19.00. Ciò fa ritenere che l’obiettivo perseguito, ossia lo smantellamento della scena aperta della droga ai giardini pubblici vicino alla città vecchia, non possa essere raggiunto. E così, prosegue l’esponente del Centro, potrebbero addirittura raddoppiare gli epicentri dello smercio e dell’uso di sostanze illecite.
Detto delle resistenze sui contenuti del messaggio municipale all’ordine del giorno della seduta di legislativo del 1. febbraio, sulla necessità di invertire la rotta tutti i partiti sono concordi. La futura creazione di uno spazio sorvegliato a disposizione dei tossicodipendenti incontra così unanime sostegno. Dalla socialista Corina Cabalzar, passando dal liberale Rainer Good, fino all’UDC Hanspeter Hunger, il principio raccoglie solo adesioni. E allora, sarà proprio la destra a decidere le sorti del messaggio municipale e stabilire se il progetto potrà partire a breve o andrà congelato.
A sorpresa l’UDC, che pure aveva bocciato il precedente credito di 1,1 milioni di franchi, adesso sostiene quello da 3,9 milioni. Rispetto al 2022, spiega Hunger, la situazione sul fronte della criminalità gravitante attorno allo spaccio di droga in centro è drasticamente peggiorata e quindi è urgente correre ai ripari per garantire la sicurezza della popolazione. Ma l’UDC potrebbe comunque decidere di sostenere il rinvio del messaggio all’Esecutivo per una sua rivalutazione.
Con 11 seggi su 21, i partiti borghesi possono decretare la bocciatura del credito richiesto dall’Esecutivo. Un passo che i liberali - schieramento cui appartiene il sindaco Urs Marti - caldeggiano, perché - sbotta Good - è il momento di sollecitare il Cantone, rimasto inattivo su questo fronte. La città è stata lasciata sola nella gestione di un fenomeno che va ben al di là dei confini di Coira. Da più parti si invoca la partecipazione ai costi del Cantone, sul quale già nel 2022 l’UDC voleva aumentare la pressione.
Anche a sinistra si auspicava una maggiore disponibilità delle autorità cantonali, ma rinviare il dibattito nella speranza di ottenere aiuti finanziari o di altro genere - chiosa Cabalzar - significherebbe perdere almeno un anno.
SEIDISERA del 25.01.2024
RSI Info 25.01.2024, 20:32
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Coira e il problema della droga nell’area dello Stadtgarten
Da diversi anni Coira deve fare i conti con la presenza di una delle maggiori scene aperte della droga della Svizzera, nell’area dello Stadtgarten. La stanza per il consumo controllato potrebbe essere una soluzione utile sia ad aiutare gli oltre 100 tossicodipendenti presenti in città, sia a garantire più sicurezza ai cittadini.
Nello Stadtgarten viene spacciato il free-base, un mix di cocaina e ammoniaca con un effetto molto intenso che dura soltanto una manciata di minuti. Decise a procurarsi in fretta una nuova dose, le persone che lo assumono possono diventare molto aggressive. E così per la realizzazione di un locale di consumo sarà necessario aumentare gli investimenti per la sicurezza e per il personale qualificato.
“Noi avevamo osservato quali sono le esperienze e i costi nelle città con un locale di consumo”, spiega Patrik Degiacomi, capodicastero delle attività sociali, osservando che “dove circolano crack e freebase hanno visto aumentare i costi. Laddove le strutture funzionano bene stanno quindi “correggendo il tiro e potenziando le risorse”.
Intanto però cresce anche l’opposizione degli abitanti del quartiere, che hanno lanciato una raccolta di firme. Preoccupano soprattutto l’aumento di spaccio e microcriminalità, l’apertura di un locale di consumo proprio vicino a un parco-giochi, oltre che la presenza dei tossicodipendenti sul tragitto degli scolari. “Anche altrove il percorso degli alunni attraversa proprio la scena aperta della droga. Abbiamo pianificato investimenti ingenti per la sicurezza del quartiere”, afferma Degiacomi, aggiungendo che “possiamo dire con la coscienza assolutamente tranquilla, che in quella zona la sicurezza sarà garantita come minimo ai livelli attuali”.
Ora, dunque, serve il via libera del Consiglio comunale di Coira, che si riunirà giovedì 1° febbraio. In caso di approvazione da parte del Legislativo, visto che la richiesta di credito supera i 3 milioni di franchi, occorrerà anche il voto favorevole della cittadinanza alle urne. “Questo determinerà un ritardo”, osserva in proposito Degiacomi. “Abbiamo valutato il ridimensionamento del progetto, così da non dover richiedere l’approvazione popolare, ma non potevamo farlo con la coscienza tranquilla. Per agire con responsabilità bisogna seguire i criteri appropriati, anche se questo provocherà una dilatazione dei tempi”. E così, nel migliore dei casi, occorrerà attendere la fine del 2024 per l’entrata in funzione di questa stanza per il consumo controllato.