Uno dei filoni dell'operazione Domino, partita nel 2012 per mettere ordine nel mondo dei postriboli ticinesi, è giunta oggi, giovedì, in aula penale a Lugano e ha visto comparire alla sbarra l'ex titolare del Calypso di Melano.
Il procuratore generale ha chiesto per il 47enne una pena di due anni sospesi, per i reati di promovimento della prostituzione, usura, infrazione alla legge sugli stranieri e tentata estorsione. La difesa, per contro, si è battuta per il proscioglimento dell’imputato da tutte le accuse.
Un affitto di 150 franchi al giorno per una camera è usura, ha sostenuto John Noseda, secondo il quale l’imputato si sarebbe reso responsabile anche di promovimento della prostituzione, costringendo le ragazze ad utilizzare le stanze del postribolo. Di tutt’altro avviso la difesa che, cercando di smontare il castello accusatorio, ha ricordato: "Ad oggi vi sono locali notturni, autorizzati, che propongono alloggi a 150 franchi e nessuno trova da ridire". Non solo, ha sottolineato la difesa: "Mai nessuna denuncia è stata inoltrata dalle ragazze per sfuttamento". La sentenza del giudice Mauro Ermani verrà comunicata alle parti nei prossimi giorni.
CSI/bin