Ecco che fine fa quello che ricicli

Vi siete mai chiesti dove vanno a finire i rifiuti che gettate? Se tutti ormai abbiamo imparato l’importanza della separazione dei rifiuti, non sempre c’è infatti consapevolezza di quello che accade dopo, in particolare ai rifiuti che intraprendono un percorso di riciclaggio.

In questo viaggio a puntate abbiamo pertanto voluto seguire quattro tipologie di rifiuti riciclabili classici, quelli insomma che tutti prima o poi ci ritroviamo per le mani: il PET, il vetro, l’alluminio e le batterie. Dal classico gesto dell’inserimento negli appositi cassonetti a un materiale pronto per essere riutilizzato, ecco quindi cosa accade “dietro le quinte” e che permette di dare una seconda vita ai nostri rifiuti.

Il ciclo del PET in Svizzera è particolarmente virtuoso. Infatti l’83% delle bottiglie vendute viene riciclato ogni anno. Si tratta quindi di oltre 830 milioni di bottiglie. Numeri che fanno risparmiare molta CO2, ma che la PET-Recycling Schweiz, che si occupa di tutto il riciclo, punta ad aumentare. 

L’alluminio è un metallo potenzialmente riciclabile all’infinito e in Svizzera lo si è capito da tempo. Con oltre 13’000 tonnellate di metallo rimesso in circolo ogni anno, la Svizzera è tra le nazioni più virtuose alle spalle della Germania che recupera il 99% delle lattine (contro il nostro 90%).

La Svizzera è tra i campioni del recupero del vetro usato, con un tasso di riciclaggio pari al 97%. Ogni cittadino ne getta, in media, 40 chili nella raccolta differenziata: ma tutto questo vetro dove va poi a finire?

Ogni anno in Svizzera vengono vendute 165 milioni di pile. Contengono vari metalli che è importante poter riciclare anche per proteggere l’ambiente dai metalli pesanti. Durante il processo di riciclaggio, questi materiali preziosi vengono recuperati e riutilizzati in linea con l’economia circolare.