Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, è stato portato in Israele dal nonno senza che questo avesse il consenso della zia, designata tutrice legale del piccolo. L'uomo è ora accusato di sequestro di persona, dato che il giudice, secondo i media italiani, aveva emesso un divieto di espatrio nei confronti del bambino. Nel frattempo è emerso che anche Etty Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg e nonna materna del piccolo Eitan, è indagata per il sequestro del bambino di 6 anni e sospettata di complicità. La nonna materna del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio, sarebbe stata in Italia assieme all'ex marito almeno nei giorni precedenti al presunto rapimento. Il ruolo della donna, dunque, nell'inchiesta della Procura di Pavia per sequestro di persona (aggravato dal fatto che la vittima è un minorenne), è da verificare.
Il provvedimento di divieto di espatrio viene spesso preso nei confronti di un minore, quando c'è il sospetto che un parente possa portarlo all'estero. Il problema è che questo provvedimento non viene iscritto in nessuna banca dati internazionale, come ha confermato l'avvocato Lorenzo Puglisi, esperto di diritto di famiglia: "I provvedimenti dell'autorità giudiziaria locale non vengono trasmessi ai circuiti di polizia. Fatta eccezione se ci sono delle segnalazioni ad hoc. Bisogna poi vedere se i documenti sono stati controllati, io questa cosa non lo so, certo è che se il nonno aveva in mano i documenti del minore e le autorità aeroportuali non erano a conoscenza di sottrazioni, non potevano intervenire".
La segnalazione nel SIS, il sistema d'informazione Schengen, sarebbe arrivata solo dopo che la zia ha sporto denuncia, quando ormai i due erano già fuori dalla Svizzera. I controlli dei documenti in aeroporto avvengono in modo molto simile a quelli effettuati nelle dogane terrestri, ovvero a campione. Un controllo nel sistema Schengen è stato fatto, ma al suo interno non figurava ancora nulla.
L'Amministrazione federale delle dogane ha fatto sapere alla RSI che indipendentemente dal fatto che viaggino in compagnia o meno, i minori che attraversano una frontiera extra Schengen sono sottoposti a un controllo minimo, come quello degli adulti: il passaporto. Alcuni Paesi, come l'Australia, richiedono anche un certificato di consenso firmato dai genitori o dalla persona che detiene l'autorità parentale. La Segreteria di stato della migrazione per l'entrata in Svizzera si limita a consigliarlo; Israele lo richiede in uscita (l'ambasciata israeliana in Svizzera non ha dato ulteriori informazioni riguardo all'entrata).
I dubbi sulla partenza di Eitan
Il Quotidiano 13.09.2021, 21:00