I ticinesi che domenica parteciperanno alle elezioni saranno su per giù 135'000 (il 60% dei 225’000 aventi diritto), ma i giochi veri si faranno su un totale di oltre 25 milioni di voti. Sono quelli che, complessivamente, potrebbero essere espressi, se tutti i votanti dovessero apporre sulle schede per il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio il massimo di crocette possibili.
Si tratta di un numero enorme di voti, eppure, ogni quattro anni, la contesa per alcuni candidati si conclude in parità. E stavolta, dato che i pretendenti a un seggio hanno raggiunto un numero senza precedenti (49 per il Governo e 916 per il Parlamento), i sorteggi potrebbero essere anche più dei tre che l’Ufficio cantonale di accertamento aveva dovuto svolgere nel 2019.
I partiti e i candidati in questi giorni sono impegnati nella caccia all’ultimo preferenziale, ma anche a spiegare ai propri elettori come riempire correttamente le schede per evitare errori formali, quelli che nel 2019 hanno portato a dichiararne non valide 1’047. In caso di annullamento, infatti i voti persi potrebbero essere anche 190 (10 per il Governo e 180 per il Parlamento) che, in una contesa destinata in alcuni casi a concludersi sul filo di lana, potrebbero rivelarsi determinanti per le sorti di qualche politico, magari già in carica (le statistiche dicono che circa il 17% degli uscenti che si ripresentano non è rieletto).
Gli errori da non fare
Per votare correttamente, in primo luogo, bisogna ricordarsi di apporre le crocette di proprio pugno e che su ogni scheda (quella blu per il Consiglio di Stato e quella rossa per il Gran Consiglio) un elettore può esprimere al massimo un voto per lista.
Per il Governo si può scegliere una delle dieci formazioni in corsa oppure la scheda senza intestazione (altre combinazioni invalidano la scheda). Poi, sia sulla lista partitica sia su quella senza intestazione, si possono dare fino ad un massimo di 5 preferenziali.
Per il Parlamento si procede più o meno allo stesso modo, con la differenza che, dopo aver deciso se scegliere una delle 14 liste partitiche o quella senza intestazione, si possono attribuire fino a 90 preferenze personali, liberamente distribuibili tra i candidati di tutti gli schieramenti.
Così facendo (o meglio ancora seguendo le istruzioni ufficiali elaborate dal cantone anche in lingua facile con la collaborazione di Pro Infirmis e in lingua dei segni[MD(1] con l’Associazione sordità & bilinguismo) si eviteranno errori formali.
Lo scrutinio delle schede elettorali inizierà a Bellinzona poco dopo la chiusura dei seggi domenica
Il diverso peso dei voti
Per stabilire come votare bisogna sapere che non tutte le schede hanno lo stesso peso. Solo una scheda senza intestazione completa (con 5 preferenziali nel caso del Governo e 90 per il Parlamento) infatti conta quanto quella sulla quale figura l’indicazione della lista. Questo poiché i voti preferenziali non attribuiti sono ritenuti voti in bianco.
Quindi, per esempio, chi vota la scheda senza intestazione per il Gran Consiglio e fa una sola crocetta vicino al nome di un candidato sfrutterà il proprio potenziale elettorale solo nella misura di 2/180esimi, 90 volte in meno di chi metterà solo la crocetta a un partito.
Lo spoglio centralizzato a Bellinzona
Le operazioni di spoglio saranno centralizzate a Bellinzona, al Palasport Bellinzona, dove saranno portate le cassette con le schede preparate dai 106 comuni ticinesi subito dopo la chiusura dei seggi alle 12. Lo spoglio avverrà automaticamente mentre i casi dubbi segnalati dalle macchine saranno verificati a mano. Domenica pomeriggio saranno contati i voti per il Consiglio di Stato, mentre quelli per il Gran Consiglio saranno conteggiati lunedì.
I risultati minuto per minuto e analisi esclusive
L’Informazione della RSI seguirà lo spoglio minuto per minuto con aggiornamenti costanti in tv, in radio e online sul sito, sull’app e sui canali social. Appena noti i risultati definitivi, proporremo anche analisi esclusive dell’esito del voto basate sulla banca dati delle elezioni cantonali ticinesi che abbiamo sviluppato nelle ultime settimane.
Durante la campagna, i dati hanno offerto prospettive inedite sulle candidature (dal numero record di pretendenti a un seggio al primato di presenza femminile, passando per l'aumento dell'età media malgrado la presenza di un numero maggiore di giovani, la sottorappresentazione del Sopraceneri, la quantificazione del rischio di non rielezione per gli uscenti, la crescita delle liste minori eccetera, eccetera) andando a completare il quadro offerto dalla cronaca della campagna, dai dibattiti andati in onda, dalle proiezioni, dai sondaggi e da Smartvote che trovate riuniti nel dossier #Ticino23.
Più del 10% ha votato
Il Quotidiano 24.03.2023, 19:00