Ticino e Grigioni

Esorcismi, cambio di paradigma a Coira

Il vescovo Bonnemain non esclude che un esorcismo possa rendersi necessario, ma preferisce creare una squadra per accompagnare le persone con problemi

  • 24.12.2022, 19:13
  • 20.11.2024, 14:09
02:35

SEIDISERA 18.00 del 24.12.22 Il servizio di Manuele Ferrari

RSI Info 24.12.2022, 19:10

  • Fotografia di Nicola Pitaro
Di: SEIDISERA/Manuele Ferrari 

Libro di preghiere, crocifisso e acqua santa: questo lo strumentario - almeno nell'immaginario collettivo - dell'esorcista. Una figura della quale - a seguito anche all'omonima produzione hollywoodiana - dagli anni '70 del secolo scorso si è tornati a parlare con maggiore frequenza. E anche la diocesi di Coira aveva un suo esorcista, morto nel 2020. È però stato deciso di non nominare - almeno per il momento - un suo successore.

È un argomento, l'esorcismo, che anima. "È un tema complesso", mette in guardia il vescovo Joseph Maria Bonnemain. Bisogna evitare di semplificare in modo eccessivo la questione. Il capo della diocesi di Coira non esclude a priori che un esorcismo possa rendersi necessario, ma ricorda che al centro va posto il singolo individuo, al quale bisogna sempre prestare ascolto.

"Ci sono tante persone con problemi, con pressioni, scoraggiate e bisogna prima, con un rapporto personale, di fiducia, capire come è veramente la situazione e quali sono le cause. E per questo, invece di dare subito l'indirizzo di un esorcista, bisogna avere persone con esperienza, con sensibilità, anche sacerdoti, che si prendano cura di queste persone, che le accompagnino, che li aiutino, che le comprendano, che anche amministrino loro benedizioni, rituali, sacramenti per vedere veramente qual è la situazione. Alle volte ci sono problemi psichici, spirituali e se qualche volta, dopo questo accompagnamento, questa vicinanza, veramente si capisce che c'è bisogno di un grande esorcismo, si può fare".

Parliamo di un cambio di paradigma. "È cambiata l'impostazione di come affrontare questo problema". Coira dunque cambia impostazione e il motivo è molto semplice, spiega ancora il vescovo Bonnemain. "La persone meritano di essere accompagnate una per una e tenendo in conto tutte le circostanze personali di quelle persone. Io ho creduto opportuno, invece di semplicemente nominare un nuovo esorcista, di vedere di mettere insieme un equipe di persone che hanno questa capacità, questa esperienza, questa sensibilità per accompagnare queste persone che si sentono con problemi".

Se malgrado tutti gli interventi, accertamenti, aiuti di questo nuovo gruppo, si dovesse stabilire che c'è veramente la necessità di fare un esorcismo, il vescovo deve dare la sua autorizzazione e sapere quale sacerdote in Diocesi è capace e ha esperienza per poterlo fare.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare