La convenzione del 2002 tra il centro sociale autogestito il Molino, la città e il cantone per l'occupazione dell'ex Macello è ancora valida, ma può anche essere disdetta. Questa la conclusione della perizia giuridica commissionata dal Municipio di Lugano ai suoi servizi legali per capire come muoversi per realizzare l'intento di trasformare il complesso, tutelato quale edificio di interesse storico e culturale, in uno spazio per tempo libero, eventi e cultura.
Per il futuro dell'area, quindi, non c'è solo il dibattito politico ma c'è anche un aspetto giuridico da prendere in considerazione. Secondo l'accordo sottoscritto 16 anni fa l'ex Macello è sede provvisoria degli autogestiti in attesa di trovare una soluzione definitiva. Ma nel frattempo di nuove sedi definitive non ne sono state trovate.
La convenzione non prevederebbe durate o termini di disdetta. Secondo i giuristi, però, se l'ex Macello è da considerare un bene amministrativo, si potrebbe ipotizzare una durata massima di 30 anni.
Alla fine sono principalmente due i motivi, stando alla perizia, che potrebbero portare a una disdetta in tempi più brevi: il non rispetto accertato da parte de Il Molino della Convenzione, oppure motivi di interesse pubblico. Si tratta di capire giuridicamente quali possono essere questi motivi di interesse pubblico.
CSI/Swing