Sul caso dell'ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità ticinese condannato per coazione sessuale e stupro, oggi si è aggiunto un tassello politicamente rilevante. La sottocommissione finanze del Parlamento ha infatti raggiunto un punto fermo: sono tutti d'accordo nell'affidare a un audit esterno le verifiche sull'operato dei funzionari dell'amministrazione cantonale all'epoca degli abusi.
"Volevamo creare un unicum, un ibrido e cioè un audit che avesse però il potere, come ad esempio lo ha una commissione parlamentare di inchiesta, di obbligare le persone che si rifiutano di collaborare, a farlo. Il mio auspicio è che questo potere non debba essere esercitato", spiega Michele Guerra, presidente della sottocommissione finanze.
La proposta verrà firmata la settimana prossima e poi sottoposta alla commissione della gestione, dove però è ancora pendente la richiesta di istituire una commissione parlamentare di inchiesta. L'audit richiederà un decreto legislativo, dunque è previsto un dibattito in Gran Consiglio.