Il Consiglio di Stato ticinese vuole “salvaguardare - si lege in una nota - la reputazione del Cantone, coordinatore della presenza svizzera a Expo 2015”, rispettando gli accordi sottoscritti con Confederazione e altri cantoni.
Mercoledì ha quindi elaborato il piano che verrà attuato se il 28 settembre i cittadini bocceranno il credito di 3,5 milioni di franchi a favore dei progetti legati all’esposizione, contro il quale la Lega dei Ticinesi ha raccolto oltre 12'000 firme.
Di fatto l’Esecutivo stanzierà una garanzia finanziaria di un milione di franchi a carico della riserva del Fondo Swisslos. Questo per onorare i costi non coperti dalle sponsorizzazioni che hanno già raggiunto 400'000 franchi. La somma, a detta dell’Esecutivo, sta crescendo di ora in ora grazie ai contributi del settore bancario, imprenditoriale, turistico e delle associazioni economiche. L’intenzione, ha detto ai microfoni della RSI il presidente del Governo Manuele Bertoli, è di raggiungere i 750'000, la metà del fabbisogno.
Il Governo è consapevole che tali misure rispondono a una situazione eccezionale e straordinaria e sottolinea che gli impegni istituzionali implicano spese che andranno soprattutto a favore di imprese svizzere.
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