Società

La cultura alternativa perde un’altra casa

Alex Dorici ci racconta la storia dell’Artelier, spazio creativo ed espositivo di Lugano che ha fatto da trampolino di lancio a molti artisti e curatori

  • 2 ore fa
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Benvenuti all’Artelier!

RSI Cultura 05.02.2025, 12:00

Di: Stefano Roncoroni 

La cultura alternativa a Lugano sta per perdere un’altra casa. Alex Dorici ci racconta la storia dell’Artelier, spazio creativo ed espositivo che ha fatto da trampolino di lancio a molti artisti e curatori.

Dopo la chiusura del Morel, un’altra brutta notizia ci scuote e ci avverte che la cultura alternativa a Lugano, ma forse in tutto il Cantone, non sta vivendo un buon momento. Almeno in termini di spazi.

L’Artelier di Lugano, un sotterraneo affascinante e vivo, vicinissimo a Corso Elvezia, sta per chiudere i battenti. Dovrà spostarsi, nella migliore delle ipotesi, e non è detto che riesca a rimanere in città.

L’Artelier è uno spazio creativo ma, soprattutto, espositivo e d’incontro, nato a Viganello: da quando si trova a Lugano (2004) è gestito dall’artista Alex Dorici.

Questa è casa, io qua sono cresciuto tantissimo, sia come artista, sia come persona. È uno spazio che mi ha sicuramente dato moltissimo. Lo stabile è stato purtroppo venduto e quindi, a breve, dovrò lasciarlo perché penso che l’edificio avrà una nuova vita: non so cosa accadrà, però ho uno sfratto e, molto presto, dovrò uscire. Mi dispiace soprattutto perché viene a mancare in città un altro spazio che poteva essere fondamentale per portare avanti un certo tipo di “cultura alternativa”. Nei giorni passati è arrivata la decisione che il Morel verrà abbattuto. Secondo me, è un duro colpo, per una città che vuole vivere di arte e cultura, avere in un così breve tempo altri due spazi abbastanza storici che se ne vanno

Alex Dorici

L’Artelier ha avuto due sedi storiche: la prima dal ’99 al 2003 a Viganello, presso un’ex fabbrica di penne a sfera e, dal 2004 ad oggi, in via Bossi a Lugano, fra l’autosilo Balestra e Corso Elvezia.

Nasce dall’idea e dal concetto di 7 giovani studenti, i primi fondatori della prima sede. C’era un architetto di interni, c’era un restauratore, c’era una ragazza che faceva tessile, tutti giovani con delle sfaccettature, con dei percorsi scolastici diversi. Volevamo uno spazio che fosse sia un luogo da utilizzare come atelier vero e proprio, in cui lavorare, in cui realizzare le opere, sia, allo stesso tempo, anche uno spazio espositivo dove presentare i propri lavori. Artelier sempre stato uno spazio anche molto sperimentale, quindi è stato anche un trampolino di lancio per tantissimi artisti, curatori, musicisti. Nei suoi 25 anni, sono state fatte diverse attività, da mostre collettive a mostre personali: spessissimo, la mostra visiva è stata accompagnata dalla performance di un musicista, di un’artista, di un gruppo musicale.

Alex Dorici

In questo ultimo periodo di attività l’Artelier è stato molto attivo. Fra le ultime mostre, quella dell’artista e Dj Tiziano Mincioni La fine dei super eroi”: una serie di collage creati a partire dai fumetti della Marvel o da immagini di opere di artisti famosi, come Gaugin o Van Gogh.

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La Morte dei Supe Eroi

RSI Cultura 05.02.2025, 12:00

Mincioni ci racconta questo suo ultimo lavoro: «”La fine dei super eroi” è proprio questo: la distruzione, la morte, poi la rinascita in qualcosa di nuovo. Il lavoro è abbastanza lungo: bisogna prima tagliare tutti i pezzi, tutti i triangoli, eliminare lo scritto e ricomporre tutto, creando una geometria è anche una sorta di equilibrio tra i colori e l’immagine: per ogni opera impiego dalle tre alle quattro settimane. Con i collage, ricostruisco un po’ la mia vita, è un modo per, a piccoli pezzi, ritrovare anche delle cose che ho perso o che sono inconsce, che sono nascoste, che non si vedono più: qui riaffiorano».

Dal 2010 al 2016, Mincioni ha gestito la Fonderia, uno spazio molto originale per l’arte e la cultura a Bellinzona: «La Fonderia, come edificio, c’è ancora oggi, è ancora lì. Mi avevano detto che l’avrebbero demolita, invece sono passati quasi 10 anni dallo sfratto e l’hanno riaffittata. Non era assolutamente solo il mio atelier, organizzavo anche delle mostre collettive, concerti, Dj set, performance di danza. Era veramente uno spazio al servizio dell’arte e della cultura, che però, purtroppo è finito».

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Spazi culturali: a Lugano chiuderà anche Artelier

Avanti tutta, Rete Tre 05.02.2025, 12:00

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