Un proiettile e una lettera con “minacce molto pesanti”, il tutto recapitato per posta. È quanto successo al presidente del Centro Fiorenzo Dadò ieri, mercoledì. Lo fa sapere il diretto interessato con un comunicato stampa, specificando che la questione è già stata segnalata alla procura ticinese.
“Un atto intimidatorio molto grave, promosso da qualcuno che evidentemente non condivide la necessità di fare chiarezza su un fatto noto oramai a tutti” scrive Dadò, con chiaro riferimento a quello che ormai è stato ribattezzato il ‘caso Gobbi’, ovvero l’incidente stradale in cui rimasto coinvolto il Consigliere di Stato leghista che tanto sta facendo discutere, un caso sollevato proprio da un’interpellanza di Dadò. Un caso che oggi si è arricchito anche di nuovi dettagli, con l’allargamento dell’inchiesta penale ad altri due poliziotti.
“È proprio per combattere questo pericoloso modo di pensare e di agire che azioni come le mie, volte a determinare la verità e soprattutto a preservare la fiducia che ogni singolo cittadino di questo Cantone deve poter conservare nei confronti delle autorità e dei rappresentanti dello Stato, devono poter essere fatte senza alcuna paura. Non bisogna assolutamente tacere di fronte al dubbio di presunte ingiustizie. È un principio che deve valere per tutti” si legge nella nota di Dadò.
A Dadò una lettera con proiettile
Il Quotidiano 18.04.2024, 19:00
RG 12.30 del 18.04.2024: Il servizio di Francesco Lepori sul caso Gobbi
RSI Info 18.04.2024, 12:32
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Gran Consiglio e il caso Gobbi
Il Quotidiano 15.04.2024, 19:00