A Gambarogno questa domenica i cittadini erano chiamati a pronunciarsi due volte sulla stessa tassa sul sacco. Una, quella cantonale, al pari del resto degli altri votanti ticinesi. L'altra, comunale, proposta dal Municipio e approvata dal Consiglio comunale in data 17 ottobre 2016, facendo propria la base elaborata da Bellinzona, contro la quale era stato lanciato il referendum.
Le urne, nonostante la questione fosse identica, hanno dato due risultati diversi. La tassa sul sacco comunale è stata bocciata con il 53% di no. Invece quella cantonale è stata approvata con il 51,4% di voti a favore.
Una decisione che lascia senza parole il sindaco Tiziano Ponti: "Chi ci capisce qualcosa è bravo", afferma alla RSI, comunque soddisfatto perché Gambarogno, grazie alla decisione cantonale che rende obbligatoria l'adozione della tassa sul sacco, passerà a un sistema di finanziamento del servizio che permetterà di aumentare la copertura dei costi.
Soddisfatto a metà per l'esito della giornata il comitato referendario. Tramite una nota annuncia che si impegnerà affinché "in futuro a livello comunale non vi sia un aumento di tasse. Tradotto in altre parole chiederemo un grado di causalità del 70% e non del 100%". A livello cantonale verrà invece chiesto "un sacco unico" (e "non 80 di colore diverso").
Diem/Notiziario 14.00