Gioco d’azzardo e primi stipendi, sfizi e indebitamento

Diversi allievi delle scuole superiori professionali hanno avuto modo, in questi giorni, di partecipare alla mostra interattiva proposta a Trevano da Radix Svizzera italiana, mostra che simulava una situazione di gioco all’interno di un casinò. Un momento molto coinvolgente: per 40 minuti gli studenti hanno perso denaro ma per fortuna, in questo caso, si trattava solo di una simulazione. Il tutto per aiutarli a individuare i potenziali rischi e ciò che maggiormente attrae i giocatori patologici.

Le telecamere della RSI si sono accese per chiedere agli allievi di parlare della loro esperienza virtuale con il gioco d’azzardo. Da un lato gli studenti sono stati colpiti da “come velocemente si perde la cognizione dello scorrere del tempo”. Dall’altro hanno capito il meccanismo che porta alla dipendenza i giocatori: “Ho provato euforia quando vincevo e tristezza quando perdevo... ma se vinci 15 e perdi 30 ti consoli dicendo: vabbè ho riguadagnato 15...”, e si continua a giocare, senza rendersi conto che l’unico che vince è il casinò.

Nel pomeriggio, sempre a Trevano, gli allievi hanno potuto assistere a uno spettacolo di teatro-forum, una modalità interattiva in cui gli spettatori possono fermare le scene e intervenire, correggendo il corso della storia. Tema dello spettacolo: l’indebitamento eccessivo. Alla fine è emerso che molti ragazzi presenti erano piuttosto in chiaro sul fatto, per esempio, che prima di comprare bisogna essere sicuri che quella cosa ti serva davvero. Secondariamente che sia meglio avere tutti i soldi e non fare un leasing, se poi non sei più in grado di pagarlo.