Cosa sapeva Norman Gobbi dell’operazione che, nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2021, portò allo sgombero e alla demolizione dell’ex Macello di Lugano? Sgombero e demolizione. Sono proprio i due aspetti cruciali della vicenda.
Giovedì pomeriggio – ha reso noto laRegione – il direttore del Dipartimento Istituzioni è stato sentito dalla procura in qualità di persona informata sui fatti. A verbale ha fornito la sua versione, di cui ora sono emersi i contenuti. Lo sgombero? Ne era al corrente, sì, come l’intero Consiglio di Stato.
La versione di Gobbi sull'ex Macello
Il Quotidiano 28.02.2025, 19:00
Nelle settimane precedenti il Municipio di Lugano chiese infatti a Bellinzona il supporto della polcantonale per gestire l’operazione. Sostegno che il Governo concesse, ponendo precise condizioni. A cominciare dal fatto che si sarebbe dovuto evitare l’uso della forza.
“Nessuno – ha spiegato Gobbi – mi parlò mai di demolizione.” Nemmeno la sera stessa, quando il consigliere di Stato venne contattato dalla polizia poco prima delle 20, mentre si trovava a casa sua.
Gobbi ha dichiarato di non ricordare chi, in particolare, gli telefonò. Ricorda però che anche allora non si accennò a un possibile uso delle ruspe. “Mi dissero che l’intervento di sgombero stava procedendo come previsto, secondo le indicazioni del Consiglio di Stato. Da parte mia – ha aggiunto Gobbi – mi limitai a prenderne atto.”
Gli accertamenti sono ormai in dirittura d’arrivo. Mancano soltanto alcuni interrogatori. Compreso quello del comandante della polizia cantonale, Matteo Cocchi, che a Palazzo di Giustizia verrà sentito dopo le vacanze di carnevale. Poi al procuratore generale Andrea Pagani non resterà che chiudere l’inchiesta ed emettere le sue decisioni.
Quotidiano 19.00 del 28.02.2025