“Ufficialmente la mia avventura alla RSI finisce al 31 ottobre, dopo più di 43 anni. Mi ero preparato, ma ho comunque un po' di magone. Perché a questa azienda devo molto”.
Giorgio Fieschi, voce e volto storico della RSI, settimana prossima andrà in pensione. “Sento l’affetto della gente e dei colleghi e questo fa tanto piacere”, afferma. “Per anni, con lo stesso spirito, sono andato a fare un servizio sulla mucca in valle o un’intervista ad un consigliere di Stato. E questo lavoro, i colleghi e la gente, sono un pò la mia famiglia. Ci sono stati momenti difficili, c’è stato da sudare, ma ricordo tutto con grande piacere”.
E in futuro, ciabatte e cruciverba? “Continuerò con Galassia Sessanta. Poi non è escluso che di tanto in tanto possa collaborare, qua e là, magari per il Quotidiano al quale sono particolarmente affezionato. Io non sono certo il tipo che sta a casa a fare la vigna. Organizzerò concerti. Magari una mostra di fotografie, da Vasco Rossi a Celentano. E forse scriverò un libro su 50 anni di musica rock in Ticino. Con un obiettivo: mantenere un buon rapporto con tutti, umanamente, ...e senza rompere le scatole”.
Joe Pieracci
Fieschi va in pensione: "Non starò a casa a fare la vigna"
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