“La stampa deve essere il cane da guardia della democrazia”. È questa - molto in sintesi - la motivazione addotta dal giudice Siro Quadri a sostegno della sentenza di assoluzione pronunciata venerdì a Bellinzona a favore dei quattro giornalisti del settimanale il Caffè.
Scagionati quindi dai reati di ripetuta diffamazione e, nel solo caso del direttore del domenicale, di concorrenza sleale. Ad innescare la denuncia, era stata la clinica Sant’Anna di Sorengo che ha dunque visto rigettate le proprie ragioni.
La clinica aveva sostenuto di essere stata diffamata dagli articoli sull’asportazione di entrambi i seni a una paziente operata al Sant’Anna dal dottor Piercarlo Rey. Al termine della lettura della sentenza nella sala del Tribunale si è sentito un applauso.
La Clinica Sant'Anna, tramite un comunicato, ha reso noto che valuterà se ricorrere una volta in possesso della motivazione scritta della sentenza. Il pretore ha concluso che i giornalisti hanno agito in buona fede, convinti di fornire informazioni corrette all’opinione pubblica. La Clinica, scrive, "ha un'altra opinione".
Francesca Torrani