La Posta svizzera dovrebbe chiudere il bilancio 2024 con un sostanzioso attivo. A confermarlo è il direttore generale uscente, Roberto Cirillo, che mercoledì si è recato a Bellinzona per incontrare il Governo ticinese.
Dall’incontro si attendevano novità sul futuro dei 20 uffici postali che, secondo quanto annunciato a fine ottobre, sarebbero a rischio chiusura in Ticino. Cirillo, però, si è limitato a dichiarare alla RSI che “abbiamo più o meno, nella metà dei casi, soluzioni condivise con i municipi toccati da queste trasformazioni. Perciò in pochi mesi, in 3 mesi, abbiamo trovato più della metà delle soluzioni. Ci sono ancora poche situazioni per cui veramente non c’è ancora nulla sul tavolo”. Cirillo non dice di più, se non che i dialoghi continuano: “In 5 o 6 situazioni abbiamo soluzioni concretamente studiate. In alcune situazioni ci sono Comuni che hanno problematiche locali particolari, come le fusioni... probabilmente dovremo attendere svariati anni... prima dell’estate penso ci saranno tutte le varie soluzioni sul tavolo e si potrà poi procedere alla chiusura del dialogo”.
Un risultato che non soddisfa pienamente. Il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Christian Vitta ha dichiarato alla RSI che si è trattato di un incontro interlocutorio, dal quale non si possono ancora trarre conclusioni. “Positivo che con alcuni Comuni abbiano trovato convergenze, quindi soluzioni concordate. Negativo il fatto che ci siano ancora una serie di casi in cui le divergenze sono ancora presenti. Auspichiamo che nei prossimi mesi anche su queste casistiche ci sia uno sforzo di convergenza. Noi abbiamo richiesto che per il Ticino si tenesse conto anche della particolarità di Cantone alpino, quindi di zone periferiche, di realtà dove la Posta rappresenta un elemento importante sotto il profilo sociale, perché luogo di incontro”.
Un appello, quello del Governo ticinese, che verrà eventualmente raccolto da qualcun altro perché, Cirillo ha dato le dimissioni da direttore generale della Posta e lascerà ufficialmente la carica a fine marzo. Ma cosa lascia dietro di sé? “Abbiamo fatto un buon lavoro - dichiara alla RSI -. La Posta è solida, ha dei fondamenti economici molto solidi. E un risultato 2024 che sarà molto apprezzato. Abbiamo fatto un passo avanti per mantenere un servizio pubblico di alto livello anche fra 5, 10 o 20 anni, ma il lavoro deve continuare anche nei prossimi anni”.