A San Bernardino dopo dieci anni mercoledì si è tornati a sciare in alta quota: impianti di nuovo in funzione e grande entusiasmo attorno a un progetto - San Bernardino Swiss Alps - che porta la firma dell’imprenditore ticinese Stefano Artioli.
L’offerta complessiva di piste, unite a quelle di Pian Cales, raggiungerà i 45 chilometri ma non è finita perché in un decennio si prevedono investimenti per 300 milioni di franchi. Il risveglio di questi impianti è stato salutato, complice anche il periodo festivo, da un numero importante di appassionati: a mezzogiorno a Confìn erano già saliti più di seicento sciatori, una benedizione anche per il turismo locale.
A San Bernardino riaprono le piste di Confin
Il Quotidiano 27.12.2023, 19:00
Niccolò Meroni, responsabile operativo e direttore marketing della San Bernardino Swiss Alp, ha espresso piena soddisfazione per il primo giorno di attività. “Abbiamo fatto un piccolo antipasto alla vigilia di Natale con una prima corsa libera per chi voleva venire a scoprire l’area, ha riferito, ma oggi è la vera apertura e siamo rimasti anche sorpresi per i numeri”. “Grande entusiasmo, partenza con la neve”, così commentava sui social Stefano Artioli, l’imprenditore che ha rilevato le infrastrutture di risalita alto mesolcinesi. La sua visione è quella di creare nel giro di dieci anni un centro turistico fruibile tutto l’anno, attirando nuovi turisti svizzero tedeschi, a cominciare dalle famiglie.
Un giro sulle altre piste, dove preoccupa la mancanza di neve
Iniziamo dalla Media Leventina, dove il presidente della società di gestione dell’omonima stazione sciistica sorride a metà. L’affluenza di turisti è definita discreta, ma si guarda con preoccupazione ai mesi a venire proprio a causa della carenza di neve. “Certo un po’ di preoccupazione c’è - spiega Gabriele Gendotti - un terzo inverno come le ultime due stagioni probabilmente non ce lo possiamo nemmeno permettere. Quindi dobbiamo veramente sperare primo che diventi più freddo, così da poter utilizzare i cannoni della neve; secondo, che poi ci sia anche una bella nevicata che ci permetterebbe di continuare la stagione fino a marzo come previsto”. La speranza è quella di avere le temperature ideali per l’innevamento artificiale, le offerte fino al 17 marzo non mancano.
Un terzo inverno come le ultime due stagioni probabilmente non ce lo possiamo nemmeno permettere
Ad attirare sciatori c’è anche la Ski Card Leventina, che oltre agli sconti per le stazioni della valle garantisce offerte interessanti anche ai frequentatori di altre località, come per esempio Bosco Gurin, dove Giovanni Frapolli, che ne è il proprietario, spinge da tempo sull’acceleratore della svolta. “Bisogna essere in grado e coraggiosi, bisogna adattarsi noi al clima perché il clima non si adatta a noi. Bisogna sviluppare un nuovo concetto che è quello che stanno facendo San Bernardino che io supporto e sostengo a 360 gradi, perché lassù la popolazione è a favore, qui la popolazione non è sempre a favore per lo sviluppo”. Mercoledì si misuravano sei gradi, circa 300 sciatori, ma il manto nevoso dice Frapolli si sta dissolvendo. Lui guarda avanti ai nuovi progetti come una spa o il metrò alpino fra la Valle Rovana e la Val Formazza. La difficoltà è quella di trovare l’appoggio corale delle autorità. “Per fortuna la Valle Maggia l’ha capita, si sta muovendo, sta cercando aiuto nei Comuni del Locarnese e io mi metto a disposizione per il 2024. Speriamo che sia un anno molto migliore di quello che abbiamo vissuto adesso. La collaborazione - conclude - mi sembra di aver capito ci sia e quindi tutti devono dare darsi una mossa”.
Bisogna sviluppare un nuovo concetto...ma qui la popolazione non è sempre a favore per lo sviluppo
Denis Vanbianchi, che dirige la società proprietaria degli impianti di Campo Blenio sta lavorando per avere aree fruibili per tutte e quattro le stagioni. “Noi – dice Vanbianchi - è dal 2019 che stiamo portando avanti questo progetto, adesso c’è una fase pianificatoria per quanto riguarda la parte estiva, dove occorre fare delle modifiche a livello di piano regolatore. Per quanto riguarda la parte invernale, dove non sottostava a modifiche di piano regolatore siamo già un po’ più avanti e devo dire che sia il Comune, sia il Cantone sia l’Ente regionale di sviluppo, ma anche la città di Lugano che ha delle proprietà qua a Campo Blenio, ci stanno comunque sostenendo e capiscono un po’ tutto quello che stiamo portando avanti”. Obiettivo potenziare l’innevamento artificiale e creare, oltre a nuove possibilità di alloggi, attività ludico didattiche nella natura per le famiglie e i bambini, i principali ospiti della località bleniese, che spera così di consolidare l’indotto economico nella regione.