Un cambio di programma dell’ultimo minuto. Hanno quasi dell’incredibile i retroscena dell’incidente stradale che il 28 agosto scorso, sulla A2 all’altezza di Gnosca, è costato la vita a una 20enne di Benevento.
Il furgone su cui stava viaggiando era stato noleggiato da un gruppetto di studenti universitari di Roma, che avevano deciso di recarsi a Strasburgo per seguire un convegno sull’imprenditoria. La sera prima di tornare in Italia hanno conosciuto la ragazza, pure iscrittasi all’evento. La sua intenzione era quella di rientrare in treno. Loro le hanno offerto un passaggio, e lei ha accettato.
È salita così assieme agli altri cinque; a mezzogiorno, orario scelto di proposito per smaltire la stanchezza della serata di festa. A Basilea, sempre a mo’ di precauzione, c’è stato anche il cambio di autista. Al volante del veicolo si è messo il 22enne, che non aveva bevuto (come poi accertato dalla polizia), che ha messo apposta il telefonino nella borsa e che per paura dei radar ha mantenuto una velocità corretta.
Verso le 18.15 il dramma, a cui il giovane non ha saputo dare spiegazioni precise. All’improvviso – ha dichiarato – si è accorto di essere finito troppo sulla destra, ha sterzato a sinistra e, dopo altri tentativi di correggere la traiettoria, il furgone si è ribaltato su un fianco. Gli altri occupanti (lui incluso) sono rimasti illesi. La 20enne, che si trovava da sola nella seconda delle tre file di sedili, è deceduta sul posto.
Ora toccherà all’inchiesta chiarire ulteriormente causa e dinamica dell’incidente. Nel frattempo il 22enne è rientrato in Italia. Contro di lui la procuratrice pubblica Marisa Alfier ipotizza, come reato principale, l’omicidio colposo.