Il procuratore generale Andrea Pagani ha respinto la richiesta del Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi aveva domandato di accedere agli atti dell’inchiesta legata al cosiddetto “caso Gobbi”. Inchiesta in cui, come noto, sono coinvolti i tre poliziotti della cantonale che il 14 novembre 2023 si occuparono dell’incidente stradale occorso, lungo la A2, al direttore del Dipartimento istituzioni.
Nei confronti degli agenti il Governo ha aperto un procedimento disciplinare, sospendendolo però immediatamente in attesa dell’esito di quello penale. Proprio per tale motivo – ha stabilito, in sostanza, Pagani – non è dunque necessario visionare l’incarto adesso, a indagini ancora in corso.
La risposta della procura è giunta venerdì mattina, dopo che i difensori dei tre imputati (Elio Brunetti, Roy Bay e Maria Galliani) si erano opposti a quanto chiesto dall’Esecutivo. Il Consiglio di Stato ha ora dieci giorni di tempo per impugnare eventualmente la decisione, rivolgendosi alla Corte dei reclami penali.
Gli agenti – ricordiamo – sono accusati di abuso di autorità e di favoreggiamento. L’ipotesi è che possano cioè avere “coperto” Norman Gobbi, risultato positivo al primo test dell’alcol e negativo al secondo, effettuato dopo circa due ore. Addebiti che loro hanno sempre respinto con fermezza.
Caso Gobbi, il Governo vuol vedere gli atti
Il Quotidiano 14.05.2024, 19:00