L'arrivo del freddo e la prime neve in quota sono stati un campanello d'allarme per quegli automobilisti che non hanno ancora montato gli pneumatici invernali. Ma più forte rischia di suonare un secondo campanello, quello della carenza e del rincaro delle gomme profilate per le basse temperature, come già avevamo anticipato la scorsa settimana su RSINews.
Sono gli effetti della guerra in Ucraina che si fanno sentire anche in Ticino, dove i gommisti parlano sì di lunghe file, ma anche di problemi di fornitura. "Adesso ci troviamo con le agende molto piene. Tutti corrono a cambiare gli pneumatici", conferma alla RSI Giuseppe Pittella, direttore di Agom Driver Svizzera. Una frenesia confermata anche da Diego Termini, proprietario de Il gommaio del Ticino: "Ti chiamano in giornata per il pomeriggio stesso. Questa settimana sono al completo, ma se non arriva un'allerta neve si riesce comunque a gestire il flusso".
Il vero problema resta tuttavia la reperibilità del prodotto: "È vero c'è un problema di approvvigionamento dovuto alla guerra - afferma ancora Pittella - Questo perché molti produttori hanno le fabbriche in territorio russo e con le sanzioni l'importazione di questi pneumatici è bloccata. A ciò si aggiunge la crisi delle materie prime".
In Svizzera, ricordiamo, non esiste un obbligo legale al cambio di pneumatici invernali. Chi però provoca disagi alla circolazione perché male equipaggiato può incorrere in una sanzione: "La gomma invernale - rammenta ancora iTermini - funziona dai sette gradi in giù. Anche se non c'è neve con le temperature basse occorre uno pneumatico adatto, altrimenti lo spazio di frenata si allunga".